Il Ministero dell’Istruzione agirà in conformità con le sue competenze, se vi sono determinate prove che alcuni responsabili dell’educazione violano e mettono in discussione l’uguaglianza dell’educazione religiosa e dell’educazione civica.
E’ la risposta del Ministero al Patriarca serbo Porfirije il quale aveva annunciato lunedì sul suo profilo Facebook che i presidi di diverse scuole primarie e secondarie in Serbia “scoraggiano e impediscono consapevolmente a studenti e genitori di optare per l’istruzione religiosa”. Il Patriarca ha espresso grande delusione per tali informazioni e ha dichiarato che si consulterà con arcivescovi e rappresentanti di altre chiese e comunità religiose sull’opportunità di annunciare pubblicamente i loro nomi, nonché i nomi delle scuole “che in tal modo discriminano i propri studenti”.
Il Ministero dell’Istruzione risponde che il sistema educativo prevede e offre l’istruzione religiosa e l’educazione civica come due materie elettive aventi lo stesso statuto. Ricorda inoltre che è diritto dei genitori e degli studenti scegliere una di queste due materie elettive e che questa decisione non è presa dai presidi o dai dipendenti della scuola. “Riteniamo importante che gli studenti abbiano il diritto di conoscere i veri valori che promuovono un senso di convivenza, tolleranza, rispetto, cooperazione e amore, e il nostro obiettivo è fornire il miglior insegnamento possibile e condizioni uguali per tutti i bambini”.
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