La Croazia ha già registrato il suo 22° marchio nazionale nel Registro dei prodotti protetti nell’UE, mentre la Serbia non ha ancora protetto nessuno dei suoi prodotti, scrive il giornale Politika.
Per ora si sta prendendo in considerazione di proteggere diversi prodotti tipici, come il cavolo “futoski”, l’ajvar di Leskovac e il miele di Fruska Gora, ma non si è ancora passati alla realizzazione di tutto ciò.
La Commissione europea ha annunciato che la “Paska sa” è un altro prodotto europeo unico che soddisfa tutti i criteri per ottenere un’indicazione geografica. Un mese prima, Bruxelles ha confermato anche l’etichetta per l’olio d’oliva istriano, e i croathanno deciso di proteggere i loro mandarini di Neretva, il prosciutto di krcka, il cavolo di Ogulin, le patate di Lika e il miele di Slavonia.
Affinché il prodotto nazioale possa entrare nel registro dei prodotti protetti nell’UE, deve prima essere protetto nel paese di origine.
In Serbia, 78 prodotti sono protetti a livello nazionale, e tra questi, quattro non sono prodotti agricoli: i tappeti di Pirot, “bezdanski damast” (tessuti di seta), i vestiti fatti a mano di Sirogojno e asciugamani della regione di Sabac.
Perché finora i produttori nazionali non hanno protetto alcun brand?
Zoran Dragojevic, capo del gruppo di design e della designazione geografica, presso l’Istituto per la proprietà intellettuale, afferma che non esiste una risposta chiara a questa domanda.
“Qualcuno avrebbe penserebbe che il motivo è che questi prodotti non vengono più prodotti. Ma è il contrario. Tuttavia, questi produttori probabilmente non vogliono entrare in rigorosi controlli di qualità che inn seguito devono essere implementati”, afferma Dragojevic.
This post is also available in: English