YUTA: “Non sono previste, per ora, restrizioni ai viaggi all’estero”

Il direttore della “YUTA” (associazione agenzie di viaggio serbe), Aleksandar Senicic, ha dichiarato che non ci dovrebbero esser restrizioni significative a causa del coronavirus per i viaggi all’estero dalla Serbia fino alla fine di questa stagione turistica.

Lo stesso ha detto che per ora ci sono informazioni secondo cui queste restrizioni non dovrebbero essere previste fino al 20 settembre, 1 ottobre, sebbene alcuni Paesi, come Cipro, abbiano rivisto gli elenchi dei Paesi sicuri e abbiano inserito la Serbia nella lista rossa. Tuttavia, come dice Senicic, ciò non è previsto nei Paesi in cui i cittadini serbi trascorrono più spesso le loro estati, come Grecia, Turchia, Montenegro, Egitto…”Spero che porteremo a termine questa stagione”.

Alla domanda se si prevede che la terza dose del vaccino venga aggiunta all’elenco delle condizioni per l’ingresso in alcuni Paesi, Senicic ha affermato che si vedrà, ma che si aspetta che i Paesi che accettano la terza dose decidano di includerla come una delle circostanze attenuanti per l’ingresso in tali Stati.

“E’ chiaro che l’Europa e il mondo si stanno muovendo verso la direzione che le persone vaccinate hanno dei privilegi”, ha detto Senicic, aggiungendo che questo si riferisce alla presenza di vari eventi culturali e sportivi, ma anche a viaggi turistici.

Alla domanda della giornalista sul perché, sebbene vaccinata in Serbia con uno dei vaccini non possa entrare nelle istituzioni culturali a causa del tipo di vaccino ricevuto, Senicic ha detto che è un po’ illogico e che c’erano protocolli confusi a maggio e l’UE non ha accettato i vaccini russo e cinese. Nel frattempo, aggiunge, i protocolli sono stati aggiornati e questi vaccini sono stati accettati da alcuni Paesi. Tuttavia, in alcuni Paesi, come Francia e Austria, succede ancora che non si può andare in istituzioni culturali e di intrattenimento senza un test PCR, con il vaccino cinese o russo.

Seničić: Ne očekujem nove restrikcije za putovanja zbog korone

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