Il Montenegro avrà bisogno del periodo più lungo per una ripresa economica, la Serbia del più breve. Ciò avverrà anche se quest’anno si verificasse una significativa ripresa dell’economia turistica, avverte la pubblicazione della Banca Mondiale (WB) “Global Economic Perspectives”.
La Banca Mondiale ha stimato che l’economia montenegrina ha registrato un calo reale del 14,9% nel 2020 e che potrebbe avere una crescita del 6,1% quest’anno e del 3,9% nel 2022. A causa del calo del PIL dello scorso anno, ora ha una base inferiore e dovrebbe avere una crescita del 20% per raggiungere l’importo nominale dal 2019. Secondo le proiezioni di crescita del rapporto della Banca mondiale, ciò potrebbe accadere solo nel 2025, riferisce “Vijesti”.
Secondo le proiezioni della Banca mondiale, la ripresa più rapida sarà in Serbia, la cui economia è scesa del 2% lo scorso anno, mentre nel 2021 è prevista una crescita del 3,1%, che porterebbe il PIL al livello del 2019 quest’anno.
L’economia croata, che è anche fortemente dipendente dal turismo come il Montenegro, è scesa dell’8,6% lo scorso anno, afferma il rapporto. La Banca Mondiale prevede che l’economia di questo Paese crescerà del 5,4% quest’anno e del 4,2% l’anno prossimo, il che la riporterebbe al livello del 2019.
Il PIL della Bosnia-Erzegovina è sceso del 4% lo scorso anno, mentre, secondo le proiezioni della “WB”, la sua crescita reale quest’anno sarebbe del 2,8% e del 3,5% l’anno prossimo. Secondo queste proiezioni, l’economia dell’Albania, che ha avuto un calo del 6,7% lo scorso anno, si riprenderebbe in due anni, perché è prevista una crescita del 5,1% quest’anno e del 4,4% l’anno prossimo.
Entro il 2023, il livello del PIL della Macedonia del Nord potrebbe essere riportato al livello pre-crisi, perché l’anno scorso ha avuto un calo del 5,1%, mentre quest’anno dovrebbe crescere del 3,6 e l’anno prossimo del 3,5%.
Il Kosovo avrà bisogno di tre anni per una ripresa nominale, perché l’anno scorso si è registrato un calo dell’economia dell’8,8%, mentre quest’anno dovrebbe crescere del 3,7% e l’anno prossimo del 4,9%.
La Banca Mondiale ricorda che quei Paesi le cui economie dipendono in gran parte dai servizi e dal turismo, così come quelli che hanno forti legami commerciali o finanziari con l’Eurozona, sono i più colpiti dalla pandemia, mentre le economie basate sulla produzione e sull’agricoltura saranno meno colpite e si riprenderanno più velocemente.
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