Vulin: possibile un compromesso sulla legge sul lavoro

“Un compromesso sulla legge sul lavoro è possibile e avverrà”, ha detto il ministro del lavoro Aleksandar Vulin in un’intervista stamane alla RTS. “Non è possibile che un datore di lavoro non paghi il salario ai lavoratori e non vi sia un meccanismo rapido affinchè i lavoratori ricevano subito il salario”.

Aleksandar Vulin, ministro del lavoro, dell’impiego e delle questioni sociali ha affermato che sarebbe un bene se i sindacati e i datori di lavoro trovassero un accordo. Vulin ha aggiunto che non è controversa la costatazione che la legge è di per sè controversa sia per i sindacati che per i datori di lavoro. “Non posso dire che i sindacati non hanno ragione quando si riducono i diritti dei lavoratori ma nemmeno posso dare torto agli imprenditori quando pretendono di controllare la produzione”, ha riflettuto Vulin, ribadendo che sarebbe un bene se le due parti trovassero un accordo prima che si arrivi a formalizzare su carta la proposta di legge. “Ho incontrato Ljubisa Orlovic e Branislav Canak: sono persone responsabili che lottano per i diritti dei lavoratori, così come i datori di lavoro si battono per i loro diritti. “In Parlamento abbiamo una maggioranza con la quale possiamo approvare qualsiasi cosa ma non c’è motivo per non provare fino all’ultimo secondo a trovare una posizione condivisa da tutte le parti”.

Vulin ha comunicato che non vi sarà una drastica riduzione della quota salari pagata durante le malattie e le ferie.

Le principali richieste dei datori di lavoro in merito alla nuova legge sul lavoro sono le seguenti: soppressione della pausa giornaliera pagata di mezz’ora; soppressione dell’obbligo di pagare il trasporto e una quota del salario per il pasto ai dipendenti; soppressione degli scatti annuali di anzianità; la definizione di un salario minimo nazionale attraverso accordi tra le parti sociali e non su indirizzo del governo; la soppressione dei contratti collettivi di settore; la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato anche oltre i due anni in caso di lavoro su progetti o in caso di impiego di lavoratori prossimi alla pensione.

(RTS, Blic, 14..05.2014)