Vulin e l’impronta filorussa del nuovo governo Brnabic

Il futuro primo ministro serbo ha proposto martedì un funzionario fermamente pro-Russia, Aleksandar Vulin, come Ministro della Difesa, sminuendo le speranze dell’Occidente che la sua nomina potesse determinare un allontanamento dall’influenza di Mosca.

L’emittente televisiva di stato ha reso noto che la prima ministra designata, Ana Brnabic, che diventerebbe la prima donna leader di governo apertamente gay nella conservatrice Serbia, ha proposto al Parlamento l’approvazione dell’elenco dei ministri del governo: tra questi Aleksandar Vulin, ex ministro del lavoro, designato a guidare il Ministero della Difesa.

Come ministro del governo, Vulin ha definito la NATO – che ha bombardato la Serbia nel 1999 per la sua repressione contro i separatisti albanesi etnici – un’organizzazione “cattiva” e ha partecipato a numerose contoversie verbali contro gli occidentali e funzionari del Kosovo, della Croazia e della Bosnia che hanno alimentato le tensioni etniche nei Balcani.

L’elenco di Brnabic comprende anche molti altri ministri apertamente pro-Russia e anti-occidentali, tra cui il Ministro degli Esteri Ivica Dacic.

Brnabic dovrebbe assumere il suo mandato questa settimana, successivamente al voto in parlamento, considerato una formalità.

La decisione del Presidente serbo Aleksandar Vucic all’inizio di questo mese di nominare Brnabic, formatasi negli Usa e Gran Bretagna, per subentrare a lui come primo ministro, è stata interpretata come un tentativo di sedare le preoccupazioni occidentali relative ad un eccessivo avvicinamento della Serbia alla Russia, nonostante il proclamato desiderio di aderire all’Unione Europea.

E’ sempre apparso chiaro che, nominando Brnabic, che non ha accumulato una reale esperienza politica come Ministro dell’Amministrazione locale nel governo di Vucic, il leader autocratico conserverà il suo potere dalla posizione presidenziale, formalmente cerimoniale.

“Se è vero che Vulin sarà il Ministro della difesa, che decisione è questa?” ha dichiarato Vuk Jeremic, ex ministro degli esteri candidato alle elezioni presidenziali in aprile. “Se questa è la sua scelta, non è un inizio incoraggiante”.

La Serbia, insieme ai serbi bosniaci, resta l’unico vero alleato russo nei Balcani. Il Cremlino ha promesso di rafforzare l’esercito serbo e ha lanciato una campagna di propaganda per tenere il paese lontano dalle integrazioni euro-atlantiche.

Il Vice Primo Ministro russo Dmitry Rogozin ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa Sputnik dichiarando che il percorso di integrazione europeo della Serbia è destinato a fallire.

“Hanno uno scandalo là, gli inglesi se ne vanno, mentre vi convincono ad unirsi all’UE. A loro non piace, ma vogliono che piaccia a voi”, ha dichiarato Rogozin a Belgrado in occasione dell’investitura ufficiale di Vucic alla Presidenza.

(The New York Times, 27.06.2017)

 

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