Il presidente Aleksandar Vucic ha svelato una strategia mostruosa per la pulizia etnica silenziosa in Kosovo e Metohija. Un programma per l’insediamento di massa degli albanesi per rendere i serbi una minoranza. Sono in pericolo Gracanica, Klokot, Strpce.
“NON è segreto che l’unico obiettivo degli albanesi sia quello di prendere il nord del Kosovo e Metohija. Gli albanesi cercano in ogni modo di espellere i serbi silenziosamente dal Kosovo. Ho anche visto gli studi per Gracanica, in cui gli albanesi sono diventati la maggioranza. Così, ad esempio, in Novo Brdo gli albanesi sono diventati la maggioranza in un solo anno. I loro obiettivi non sono un grande segreto. Sono a conoscenza dei loro desideri e delle loro intenzioni.” Questo piano infernale di Pristina è stato rivelato ieri dal presidente Aleksandar Vucic che inoltre stima che gli albanesi siano “forti, grandi e potenti” proprio come i loro sponsor, e dichiara :”Lasciamoli forzare, noi manterremo la pace!”.
ll piano degli albanesi, secondo le nostre scoperte, si sta sviluppando in diverse fasi. Innanzitutto, gli albanesi si sono stabiliti nelle aree serbe, soprattutto a sud dell’Ibar, ma senza registrare che vivono lì. A un certo punto, quando arrivano alla maggioranza, ricevono una direttiva di registrare la loro residenza. Secondo le nostre scoperte già quest’anno c’è il pericolo che Klokot venga “conquistata”, e poi anche Novo Brdo e Strpce. In Strpce, ad esempio, è stato costruito un enorme insediamento albanese. Uno dei principali metodi utilizzati è l’acquisto di terreni e il cambiamento forzato della struttura etnica e l’intimidazione dei serbi.
Anche se i dati non ufficiali mostrano che il comune di Gracanica ha circa 25.000 serbi e tra gli 800 e i 1.000 albanesi, c’è un giustificato timore che questo rappoorto cambi. Inoltre, un gran numero di loro ha carte d’identità che riportano Pristina.
Lo scenario di Pristina è un duro colpo per la comunità dei comuni serbi, perché in essa dovrebbero essere inclusi i comuni a maggioranza serba, ma gli albanesi cercano di rinviare questo da cinque anni, motivo per cui i rappresentanti dei serbi del Kosovo hanno annunciato questa settimana la possibilità di una formazione propria. Secondo la valutazione del presidente Vucic, questo non accadrà il 20 aprile se Pristina dimostrerà che non ha mentito negli ultimi cinque o sei giorni riguardo alla creazione della Comunità. Inoltre i serbi si incontreranno con gli albanesi per discutere. Ma se gli albanesi non riusciranno a rispettare i loro obblighi, i serbi dovranno agire per il proprio bene e rispettare l’accordo di Bruxelles, a differenza degli albanesi e dei loro finanziatori.
L’UE avrebbe potuto stabilire l’istituzione della Comunità dei comuni serbi in Kosovo (ZSO) come condizione per la liberalizzazione dei visti per il Kosovo, ma non lo ha fatto.
Inviata richiesta per l’indagine
“Abbiamo presentato una richiesta all’Ispettorato del Kosovo di indagare e di stabilire la responsabilità penale dei membri dell’unità speciale che hanno partecipato all’arresto di Djuric così come nel brutale pestaggio dei ministri, dei sindaci, dei giornalisti e dei cittadini” ha dichiarato per il quotidiano “Novosti” Milan Radojevic, vice ministro di polizia del Kosovo a dimissioni .
Avviso dalla sessione dei tre comitati dell’assemblea riguardo la situazione in Kosovo: PERICOLO DI NUOVE AZIONI SPECIALI
I membri del comitato condannano le violenze brutali accadute nel nord del Kosovo contro il popolo serbo e l’arresto illegale di Marko Djuric.
Durante l’incontro, è stato notato che Pristina tenterà in futuro di creare le condizioni per continuare l’impegno delle sue unità speciali nel nord. Le commissioni parlamentari insistono sul fatto che le istituzioni provvisorie in Kosovo si impegnate nel dialogo, nella preservazione della stabilità e della pace e nella creazione di condizioni per la vita sicura di tutti, indipendentemente dalla loro nazionalità. Insistono anche sul fatto che il Kfor e l’EULEX creino condizioni di vita sicura per il popolo serbo. Forniamo un supporto completo per il presidente Aleksandar Vucic e il governo serbo nei suoi sforzi per proteggere il popolo serbo e per assicurare la pace e la stabilità nella regione meridionale serba – hanno dichiarato i membri del comitato.