All’indomani della presentazione della legge sul lavoro e delle dimissioni del ministro delle finanze Lazar Krstic, il primo ministro Aleksandar Vucic è stato ospite della trasmissione della televisione di Stato “L’Occhio” per un’intervista faccia a faccia.
“Abbiamo iniziato a fare tutto quello che serve al paese per essere risanato”, ha dichiarato Aleksandar Vucic, aggiungendo che molti vedono la legge sul lavoro come un progresso. “Le dimissioni di Krstic sono state per me un colpo duro ma lui resterà come mio consigliere speciale. La Serbia è in cammino verso l’Europa ma manterrà la tradizionale amicizia con la Russia e questa è la forza della politica serba”, ha detto il primo ministro, che nella lunga intervista ha ribadito che il suo Governo sta facendo ciò che è necessario e che era stato evitato per anni.
“Per anni abbiamo avuto paura dell’insoddisfazione di coloro che non si preoccupano dei lavoratori, del lavoro, dell’economia, ma solo di se stessi”, ha affermato Vucic, il quale ha aggiunto che tutti vedono che ora le riforme non vengono rimandate e che questo porterà – se non ora, fra tre o quattro anni – a un miglioramento per le famiglie e per il Paese.
Legge sul lavoro migliore di quella di Djindjic
Vucic ha sostenuto che la riforma della normativa sul lavoro è riconosciuta come un grande passo avanti anche dagli avversari politici, arrivando a paragonarla alla legge approvata dal Governo Djindjic nel 2001: “Rispetto a quella legge, questa è più precisa riguardo al lavoro a tempo determinato, mentre le ferie sono conforme alle indicazioni dell’Ufficio dell’organizzazione internazionale del lavoro e sono regolate in modo più conveniente per i lavoratori rispetto ad allora”. Vucic ha detto che anche che la nuova legge fornisce le garanzie minime per il lavoro notturno, i turni, gli straordinari durante le festività e vengono precisate in modo esatto le ragioni per il licenziamento e le procedure in difesa del lavoratore. “Vogliamo un mercato del lavoro più flessibile”, ha concluso il Premier.
Dimissioni Krstic un duro colpo
Vucic ha detto che le dimissioni di Krstic sono state un duro colpo e che il Governo non era pronto; il giovane economista rimarrà comunque nell’esecutivo come consulente esterno. Vucic ha detto che Krstic ha avuto il merito di consolidare la situazione fiscale del Paese e che la scelta di Vujovic come sostituto gli pare buona, visto che si tratta di un esperto economista e di un grande nome. Vucic ha rivelato di aver suggerito agli altri Ministri di lasciare il Governo, nel caso non siano d’accordo con la linea adottata.
La Serbia diventerà un Paese moderno
Vucic ha detto che l’unico motivo che ha portato alla decisione di attuare le riforme è il desiderio di far ripartire il Paese; egli ha aggiunto che entro la fine del mandato la Serbia sarà un Paese più normale e moderno. Vucic ha anche retoricamente chiesto per quale ragione si sarebbe assunto decisioni così impopolari, se non per migliorare le condizioni del Paese. Stando alle sue parole, il Governo non permetterà che si giunga alla bancarotta: “E’ giunto il tempo delle riforme e, come ho detto all’Ambasciata francese stasera, tutti vedono che non rimandiamo le riforme e che ciò significa un miglioramento per la famiglia serba, per la Serbia”.
Anche nel Governo persone non pronte per le riforme
Parlando della consapevolezza della necessità delle riforme, Vucic ha portato l’esempio della sua idea di razionalizzare l’uso delle auto blu, sostenendo che molti colleghi di Governo volevano rispettare la forma, per poi richiedere un numero di mezzi uguale o maggiore. Vucic si è detto deluso, sostenendo che questo episodio mostra quanto le persone non siano pronte per le riforme. Egli ha affermato di spostarsi con una sola auto, talvolta con due, quando gli organi di sicurezza lo ritengono necessario: ciò, ha detto Vucic, non era mai accaduto in Serbia.
Misure di consolidamento fiscale ancora da decidere
Il Premier ha comunicato che – entro il 4 agosto, quando saranno passati 100 giorni di Governo – sarà stato attuato tutto ciò che era stato presentato, eccetto la diminuzione degli stipendi. Vucic ha anche detto di non sapere quali saranno le misure di consolidamento fiscale e in che modo si risparmierà, ma ha ribadito che non accetterà la diminuzione del 20% delle pensioni e che alcune società pubbliche (come EPS e le Ferrovie) non potranno più andare avanti come ora.
Serbia amica della UE e della Russia
Parlando di politica estera, Vucic ha ribadito la posizione espressa fin oa questo momento: la Serbia vuole aderire alla UE, pur mantenendo gli ottimi rapporti con la Russia. Alla domanda se sia la linea Mosca-Berlino alla base della politica estera di Belgrado, il Premier ha detto di non esser pronto a parlare di questo, ma che la Germania ha un buon approccio nella risoluzione del problema in Ucraina. “I loro rapporti knon sono il massimo, ma loro sono razionali e la Germania desidera sinceramente la pace in Ucraibna, il che non sono sicuro si possa dire per tutti”, ha affermato Vucic.
Soldi dagli Emirati vitali per la Serbia
Riguardo alla questione degli investimenti provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, Vucic ha detto che gli sceicchi si sono dimostrati tra i migliori amici, ma che alcuni – a causa di odi personali nei suoi confronti – sminuiscono il loro aiuto: “Abbiamo da loro ricevuto un miliardo di dollari da restituire in 10 anni a un tasso d’interesse del 2%. il che ci ha permesso di risparmiare 300 milioni all’anno”, ha concluso il Primo Ministro.
(RTS, 14.07.2014)