Vucic: “L’UE non ha mai sostenuto l’adesione della Serbia come quella dell’Ucraina”

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato che l’Unione europea (UE) non ha mai sostenuto la Serbia come ora sostiene l’Ucraina, alla quale è stato concesso lo status di candidato entro un anno dalla sua richiesta.

Non ho nulla contro gli ucraini, ma il livello di sostegno dell’UE all’Ucraina, che le ha concesso lo status di candidato all’UE entro un anno dalla sua domanda e che potrebbe iniziare i colloqui di adesione l’anno prossimo, ci dimostra che un tale sostegno politico non c’è mai stato per noi”, ha dichiarato il presidente serbo Aleksandar Vucic al Financial Times (FT).

Il quotidiano ha fatto notare che Kiev ha presentato domanda di adesione nel febbraio 2022, pochi giorni dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, e ha ottenuto lo status di candidato quattro mesi dopo, mentre la Serbia ha dovuto aspettare più di quattro anni dopo la domanda per iniziare i colloqui di adesione.

Il rapporto afferma che i negoziati della Serbia con l’UE sono attualmente impantanati su diverse questioni, in particolare sulla mancata normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e il Kosovo. Inoltre, la Serbia è anche l’unica nazione dei Balcani occidentali a non aver imposto sanzioni contro la Russia, “il che ha ulteriormente rallentato le sue prospettive di adesione”.

Il quotidiano ha riferito che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha recentemente affermato che l’UE e gli Stati dei Balcani occidentali potrebbero essere pronti per l’espansione nel 2030, ma che alcuni leader della regione ne dubitano.

Il Financial Times ha ricordato che giovedì a Bruxelles si è tenuto un altro incontro infruttuoso nell’ambito del dialogo Belgrado-Pristina, al termine del quale il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell ha dichiarato che “senza normalizzazione, non ci sarà un futuro europeo né per il Kosovo né per la Serbia”.

Vucic ha dichiarato al quotidiano che i ritardi non riflettono la realtà della Serbia, che secondo lui è “in condizioni molto migliori di quelle in cui si trovavano Romania e Bulgaria nel 2007, quando sono entrate nell’UE”.

Ha anche incolpato il calo della capacità dell’UE di assorbire nuovi membri.

Abbiamo sentito parlare del 2025 (come data di adesione), ora è il 2030, chissà cosa succederà nei prossimi sette anni”, ha dichiarato Vucic al FT. Il potere di assorbimento dell’UE non è più grande di prima. Ci sono 10 contribuenti netti e 17 Paesi che prendono i loro soldi. Nessuno dei due vorrebbe avere più membri nel proprio registro dei pagamenti, ha aggiunto.

(Danas, 19.09.2023)

https://www.danas.rs/vesti/politika/vucic-evropska-unija-srbija/

This post is also available in: English

Share this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

scroll to top