Per la prima volta dopo la conclusione dei conflitti degli anni Novanta, il crescente clima di tensione che sta caratterizzando negli ultimi mesi le relazioni bilaterali all’interno della regione dei Balcani occidentali, sembra essere ad un livello addirittura più pericoloso rispetto al passato: lo ha dichiarato il Primo Ministro serbo Aleksandar Vucic, nel corso di un’intervista rilasciata al giornalista Andrea Tarquini e pubblicata sul quotidiano La Repubblica.
Vucic ha aggiunto di essere stato in contatto costante per mesi con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, con il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e altri funzionari europei, al fine di fornire aggiornamenti sulla situazione.
Secondo il quotidiano, all’indomani del referendum tenutosi nella Repubblica serba di Bosnia, le parole di Vucic rappresentano un chiaro avvertimento.
Vucic ha sottolineato che, a suo parere, “ciascuno si dice a favore del processo d’integrazione nella Ue, ma tutti aspettano ogni occasione per tendere trappole ai propri vicini”, determinando così l’esarcebazione di acrinomia e tensione: i serbi bosniaci si dichiarano a favore della UE, e nel frattempo si pongono in una relazione contrastiva con i musulmani bosniaci, i quali a loro volta li denigrano.
“Fermiamo queste ostilità in nome del futuro – c’è più odio tra noi ora piuttosto che 21 anni fa”, ha dichiarato il Primo Ministro.
(InSerbia, 27.09.2016)
Vucic: Tensions that have returned to Balkans are at most dangerous level since end of wars
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