D’ora in poi, nella “lista nera” dei funzionari serbi banditi dal Kosovo, vi è anche la Prima Ministra Ana Brnabic. HCiò è stato annunciato attraverso i social media dal ministro degli Esteri del Kosovo, Behgjet Pacolli, in risposta alla dichiarazione di ieri della Prima Ministra nei colloqui con Pristina, ovvero che Belgrado ha a che fare con “persone appena uscite dai boschi”
Ana Brnabic dice che per lei il divieto non significa niente ed è convinta che sarà in grado di visitare il Kosovo quando vorrà e se vorrà. La ministra vede la mossa di Pacolli come una mossa malevola, perché, dice, ha risposto in questo modo ad una dichiarazione deliberatamente tirata fuori dal contesto.
Questa affermazione però, ha costato la Prima Ministra serba l’entrata al Kosovo – così è stato deciso e annunciato dal ministro degli Esteri del Kosovo Behgjet Pacolli, assicurando i suoi seguaci Twitter che la Premier serba con l’etichetta “persone dei boschi” ha onorato tutti gli albanesi del Kosovo.
“Finché io sarò il ministro degli Affari Esteri del Kosovo, non permetterò alla Prima Ministra Brnabić di entrare in Kosovo, perché ritengo che essa porta avanti un’ideologia razzista e malata contro la popolazione del Kosovo”, ha detto il ministro Behgjet Pacolli.
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Ana Brnabic considera l’attacco su Twitter di Pacolli offensivo e poco civile, perché lei dice che il giorno prima aveva chiarito a chi si riferiva l’epiteto “boschi”.
“Mi riferisco a persone, alcuni dei quali sono terroristi, che sono accusati, ma non condannati e che sono stati al tribunale dell’Aia”, ha detto la Brnabic ieri.
E poi, spiega la Brnabic, queste persone sono stati delegate a negoziare con Belgrado.
“Ho detto che queste persone sono uscite dai boschi perché essi hanno veramente lasciato i boschi poco tempo fa … Infatti queste persone erano in uniforme e si nascondevano nei boschi, e poi sono passati direttamente a diventare leader dell’élite politiche di Pristina. Mi farebbe molto piacere se queste persone provenissero dal settore civile o avessero guidato alcune ONG, perché sono sicura che oggi avremmo un dialogo totalmente diverso con loro”, ha detto la Prima Ministra serba.
Il dialogo, che attualmente si trova in un punto morto, deve essere ripreso il prima possibile, fa appello all’ambasciatore statunitense Kyle Scott.
“Ero molto più ottimista sei mesi fa che ora, perché prima eravamo bloccati con il dialogo mentre ora le cose stanno andando indietro. Ma se riuscissimo a tornare al tavolo delle trattative, per parlare più seriamente di una soluzione di compromesso, sarbbe nell’interesse di entrambe le parti. Penso che ci sia una prospettiva di progresso … ma non vorrei parlare ora di alcune scadenze. Questo è il momento giusto per le trattative, è importante per la Serbia, ma è importante anche per il Kosovo”, ha detto l’ambasciatore Stati Uniti d’America.
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