A una delegazione delle forze armate serbe, formata da anziani dell’Accademia Militare, cadetti e studenti delle scuole superiori militari diretta a Jasenovac, è stato vietato l’ingresso in Croazia. Le indiscrezioni sono state confermate dal Ministro della Difesa serbo Aleksandar Vulin e dal direttore della polizia croata.
Secondo “RTS”, la delegazione, che era stata precedentemente annunciata, avrebbe dovuto partecipare alla commemorazione dei nuovi martiri di Jasenovac; al confine dei due Paesi, tra Batrovci e Bajakovo, è stata però fermata, “tenuta in ostaggio” e perquisita.
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Il bagaglio del furgone in cui viaggiava conteneva divise ufficiali che, secondo il Ministero, erano pienamente autorizzate e in conformità con le regole del servizio, ma i funzionari doganali croati hanno detto alla delegazione che non poteva indossarle. I membri erano pronti a lasciare le divise e ad indossare i loro abiti civili ma gli stessi doganieri hanno detto loro che le divise non erano la sola ragione e che non sarebbero comunque entrati in Croazia; la delegazione è stata quindi rimandata in Serbia.
Il documento sui motivi del rifiuto informava che la spedizione non disponeva di una documentazione adeguata a giustificare il motivo e le condizioni della visita e che non era stata fornita alcuna prova che il viaggio fosse per “altri motivi”.
Vucic: i croati non vogliono ricordare il loro passato
Il presidente serbo Aleksandar Vucic, in visita a Nikinci, non ha rilasciato nessun commento particolare sull’accaduto, ma capisce come i croati non vogliano ricordare il loro passato e quello che è successo nella seconda guerra mondiale.
http://rs.n1info.com/Vesti/a523861/Delegaciji-Vojske-Srbije-zabranjen-ulazak-u-Hrvatsku.html
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