di Jasmina Ogrizovic
Appena usciti fuori Belgrado verso nord, la Vojvodina ci accoglie nelle sue sterminate distese di grano, mais e girasoli. Attraversare in macchina questo paesaggio monotono, magari dopo una concitata settimana di lavoro a Belgrado, potrebbe dapprincipio produrre noia e inquietudine. Piano piano, proprio questo sguardo poco vario ci introduce alla mentalità della gente locale, alla tranquillità nel loro comportamento, e può essere la giusta combinazione per rilassarsi completamente.
Tra le cittadine più belle della Vojvodina vi è Sombor, situata nella regione della Backa settentrionale, non distante da confini con Croazia e Ungheria. Il suo stile architettonico è tra i più belli esempi dell’area, una miscela degli elementi austro-ungarici del centro con le tipiche case rurali in periferia, disposte “a chiave”, con grandi giardini e cortili interni. In centro predominano i bođoš (Celtis occidentalis), gli alberi tipici della città, di origine nordamericana, che in estate formano veri e propri tunnel ombrosi.
La passeggiata principale del centro della città, ristrutturata pochi anni fa, offre al termine la prospettiva del palazzo della Županija (Prefettura), il centro amministrativo la cui costruzione fu finita nel 1809. Altri lavori hanno modificato il palazzo e dopo gli ultimi interventi la Županija vanta una facciata più bella e arriva oggi a contare 200 stanze. Al suo interno ospita il celebre e imponente (7 metri per 4) dipinto a olio “La battaglia di Zenta”, tra le opere migliori di Franz Eisenhut, uno dei più importanti pittori accademici e orientalisti della seconda metà dell’Ottocento in Mitteleuropa. Gli abitanti di Sombor ricordano con orgoglio che all’interno del quadro è ritratto lo stemma della città libera e indipendente di Sombor, status ottenuto nel 1749.
Gradska kuća è un altro dei simboli architettonici principali della città, realizzato in stile neoclassico dopo il 1842. Fu costruito al posto del palazzo che apparteneva al conte Branković, venduto alle autorità locali dopo la sua morte. Oggi vi si trovano le sedi dei giornali locali, dei partiti politici e vi si organizzano concerti, spettacoli e si celebrano varie festività.
Altri monumenti tipici dell’architettura locale sono anche il museo, con una collezione notevole di libri su numismatica e vecchie monete, nonché libri e documenti importanti per la conoscenza della storia della città e dintorni, e la biblioteca.
La Vojvodina è stata sempre terra di migrazioni, un territorio fertile e pianeggiante che ha accolto nei secoli decine di popoli ed etnie. La popolazione di Sombor rappresenta dunque il frutto di questa storia mobile e molteplice e tra le varie nazionalità e minoranze etniche abbiamo i serbi, gli ungheresi, i croati, i montenegrini, i bulgari, i rom e tanti altri. In centro città potete trovare due chiese ortodosse, e due cattoliche, di cui una carmelitana che si fa notare per le sue due torri.
Oltre alla maggioranza di credenti ortodossi (Sombor ospita anche il monastero ortodosso sito più a nord della Serbia), vi è una significativa presenza di cattolici e di protestanti.
Se vi volete immergere nella mentalità locale, dovrete fermarvi in uno dei bar tipici che si trovano in centro, caratterizzati da stili e arredamenti diversi. Al bar ci si va con calma, per passarci almeno un’ora e rilassarsi davanti a un caffè o a una bibita perdendosi in chiacchiere piacevoli con gli amici. Di sera si può spesso godere di musica dal vivo, soprattutto durante la stagione estiva o nei fine settimana. Alcuni bar si trovano al centro sulla passeggiata principale, oppure se volete vedere Sombor dall’alto, potete visitare il View bar, all’ultimo piano del centro commerciale, che offre la vista della città e dei suoi immediati dintorni da una una grande terrazza.
Evento estivo da segnalare è la manifestazione ‘’Somborsko leto’’, che da anni ormai organizza concerti, musica dal vivo all’aperto, mercatini, e il famoso ‘’Somborski kotlić’’, quando la piazza principale davanti alla Gradska kuća viene coperta di pentoloni con i quali al fuoco viene preparato il brodo di pesce. Il caratteristico evento è accompagnato da concerti che allietano la serata fino alla scelta del “cuoco più bravo”.
Se vi piacciono i salumi fatti in casa, i villaggi nei dintorni offrono varie sagre durante l’estate dove è ancora molto presente lo spirito contadino e una formula semplice e genuina di divertimento, mentre si mangia e beve all’aperto.
Una cosa decisamente da visitare sono i salaš, case vecchie tradizionali, poderi in periferia, che ora sono diventati posti molto ricercati, visto che preservano la tradizione che in città a volte tende a perdersi. Offrono la cucina tipica e un ambiente familiare, spesso ci si può imbattere in animali domestici in giro per casa. In realtà è un tipo di agriturismo. Uno dei più famosi è il Dida Hornjakov salaš.
Per un ambiente più moderno si può visitare il ristorante Čarda Andrić, immerso nel verde accanto al canale, che offre menù a base di pesce (di solito di fiume).
Se siete amanti di caccia, siete nel posto giusto. Bački Monoštor, a una ventina di chilometri da Sombor, è molto famoso specialmente tra gli italiani per la selvaggina e la caccia ai cervi, cinghiali, anatre, fagiani, conigli.
La passione per i cavalli è ancora diffusa in Vojvodina. Molte famiglie possiedono ancora uno o più cavalli. Se siete anche voi appassionati le corse ippiche di agosto sono un appuntamento da non perdere.
Potete anche concedervi un giro con la carrozza a cavalli, che, a passo lento, vi porterà per le strade principali della città. Le carrozze si possono trovare d’estate in centro, oppure fuori stagione prenotando il giro, per lasciare abbastanza tempo per la preparazione dei cavalli.
In questa zona della Vojvodina si mantengono ancora vive le tradizioni dei vecchi saperi artigianali. I fabbri di queste parti sono famosi per la lavorazione di vari oggetti in metallo: da cancelli a sedie e altri pezzi di arredamento. Si trovano anche officine per la lavorazione di pelle, legno, vetro, ricamo. Sombor è una città dove ancora sopravvivono le vecchie tradizioni e potete sentirne lo spirito in ogni angolo. Se conoscete qualcuno del posto, vi accoglieranno con cuore aperto e vi offriranno da bere e mangiare a casa loro.
Una volta Sombor era una delle città con la espansione economica e demografica più forte del paese, purtroppo negli ultimi anni inizia a stagnare e aumenta la percentuale dei disoccupati. Colpisce di più i giovani, che si vogliono assicurare un futuro che offra almeno il minimo, l’indipendenza dai genitori, una famiglia, qualche viaggio per le vacanza. Nonostante i problemi che incontra ora, resta una città (come altre in zona) di un livello culturale e civile abbastanza alto. Per chi ha già visitato la Serbia meridionale, noterà che questa area è diversa per tradizioni e stile di vita, poco “balcanica”, secondo certi stereotipi, e più vicina alla cultura mitteleuropea. Una Serbia meno conosciuta dagli stranieri, ma anche per questo meritevole di essere visitata.