Il vice sindaco di Belgrado, Goran Vesić, ha dichiarato che la città di Belgrado voterà sempre contro qualsiasi nuova restrizione, compreso il coprifuoco, perché tali misure non sono state proposte nemmeno a novembre, quando c’erano quasi 8.000 persone contagiate ogni giorno.
Alla “TV Pink” ha sostenuto che sebbene capisca la parte medica dell’Unità di crisi, questa non è solo una crisi sanitaria, ma anche economica e sociale, quindi è importante armonizzare le misure con l’economia.
“Se non c’è economia, non c’è assistenza sanitaria, non ci sono vaccini, e mancano gli stipendi per gli operatori sanitari”.
Ha ribadito che bisogna trovare un equilibrio e un compromesso, perché ogni misura deve avere un aspetto sia sanitario che economico, ricordando che l’epidemia va avanti da un anno, tanto che ristoratori, musicisti e turismo sono rimasti senza reddito.
“Tutti coloro che propongono misure, trovino un modo per pagare gli stipendi ai dipendenti che rimarranno senza soldi! Non so perché oggi si propone lo stato di emergenza, che non è stato proposto quando abbiamo avuto anche il doppio di infetti”, ha sottolineato Vesić.
Secondo lui si sapeva che si tenevano feste in montagna, che i ristoratori lavoravano, che la gente rimaneva insieme fino alle 5 del mattino. Quando gli è stato chiesto perché non ci sia stata stata alcuna presa di posizione, ha risposto che non lo sa e che lui si occupa di Belgrado, e non delle montagne.
Vesić ha detto che i cittadini si sono un po’ rilassati, e che la città di Belgrado ha iniziato a stampare opuscoli con scritte le regole di comportamento dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino.
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