Tony Verheijen: necessaria crescita del settore privato in Serbia

Alla domanda su quale sia il problema più grande che affligge l’economia serba, il responsabile della Banca mondiale per la Serbia, Tony Verheijen, ha dichiarato: “la mancanza di imprenditorialità”.

Secondo Verheijen, sebbene il numero di investitori stranieri in Serbia stia crescendo, non vi è un altrettanto sufficiente numero di fornitori locali: “Al momento, gli investitori stranieri non utilizzano fornitori locali, perché non ce ne sono. E dovreste averli. La Serbia ha bisogno di piccole e medie imprese, che sono fondamentali per lo sviluppo economico”, sottolinea Verheijen.

È questo il maggiore problema dell’economia serba? E le imprese pubbliche, la corruzione e l’economia sommersa?

“Sì, tutto questo. Ma, a parte tutto questo, devo sottolineare che le attività economiche crescono grazie alle piccole e medie imprese. Tuttavia, quando una persona intende avviare un’impresa in Serbia, si trova ad affrontare una serie di problemi, dalla macchinosità della burocrazia alle tasse elevate. E questo può essere cambiato in due modi: attraverso il sistema di istruzione, che dovrebbe essere sfruttato per insegnare competenze imprenditoriali, e creando un ambiente aziendale appropriato. Il governo ha parlato di incentivi e questo è un bene. Ma avete bisogno di un sistema fiscale e di controllo disciplinato”.

La Banca Mondiale collabora con il governo serbo per riformare il nostro sistema fiscale.

“Stiamo lavorando alla sua modernizzazione. Al momento, si spendono molte risorse e tempo sul controllo delle piccole e medie imprese. Va bene, ma le imprese subiscono una grande pressione, e questo deve essere cambiato. Ci sono due cose fondamentali sulle quali il governo deve lavorare: cambiare il modo in cui funzionano sia l’amministrazione fiscale che le ispezioni. Se la gente si rendesse conto di poter avviare un’impresa senza dover affrontare diversi problemi e un mercato scorretto, molti lo prenderebbero in considerazione. È un fatto ben noto in Serbia che tutti cercano di evitare di pagare le tasse. Anche quando gli ispettori bussano alle porte, sono sempre le piccole imprese ad uscirne penalizzate. È alla base dell’ispezione fiscale realizzare in quali segmenti le imprese possono pagare le tasse in tempo e regolarmente. Questo è un compito in cui il governo non dovrebbe interferire. Il compito del governo è quello di lavorare per attrarre investitori e creare prerequisiti per lo sviluppo delle PMI. Queste dovrebbero essere le sue priorità. Senza piccole imprese si delinea un quadro in cui gli investitori arrivano ma lasciano il campo dopo qualche anno perchè non hanno trovato fornitori”.

È questo il modo per migliorare anche il tenore di vita dei nostri cittadini?
Se confrontati con il resto della regione, abbiamo lo stipendio medio più basso.

“Per vivere meglio, l’economia serba deve crescere molto più velocemente di quanto sta crescendo. La Serbia ha perso molto tempo. L’economia è cresciuta più lentamente rispetto al resto della regione dal 2008. Inoltre, la Croazia e il Montenegro hanno un turismo che porta un flusso di cassa costante”.

Espresso in euro, lo stipendio medio in Serbia è cresciuto solo di 17 euro a partire dal 2012.

“Ma anche l’economia serba non ha registrato una crescita adeguata, e il dinaro ha perso il suo valore. La Serbia spende ingenti risorse per sostenere e sovvenzionare le società pubbliche e statali, e tali risorse potrebbero essere utilizzate per gli stipendi. Si tratta di un atavico problema. La Serbia è anche in ritardo con l’attrazione di investitori stranieri. Più aziende avete, più il tenore di vita crescerà poiché sono le aziende a pagare le tasse che confluiscono direttamente nel bilancio dello stato, speso per gli stipendi di medici, insegnanti, forze di polizia. Il punto è che risulta necessario sviluppare il settore privato”.

Quasi un anno fa, lei fu molto critico sul modo in cui opera l’Industria elettrica di Serbia (EPS), mentre solo recentemente la Banca Mondiale ha elogiato l’azienda. Che cosa è cambiato in EPS nel frattempo?

“Nel 2015, il Governo ha approvato il consolidamento fiscale in EPS. Dopo un anno abbiamo controllato lo stato degli affari in azienda e non ne siamo rimasti soddisfatti. La società ha registrato perdite, e non ha ridotto le spese o il numero di dipendenti. EPS è un’importante azienda che può contribuire con successo al mercato interno ed essere competitiva nella regione. Ma non sta sfruttando il suo pieno potenziale”.

Allora, Mr. Verheijen, lei approva il nuovo piano per EPS del governo serbo.

“A causa delle enormi perdite, è stata proposta una manovra per aumentare il prezzo dell’elettricità del 3,8%, ridurre il numero dei dipendenti e ridurre i costi. Da allora abbiamo monitorato attentamente la situazione, e allo stato attuale non c’e motivo di credere che EPS non stia facendo tutto in base al piano. A luglio, valuteremo nuovamente la situazione, e sulla base delle nostre valutazioni, intendiamo adottare un modello finanziario sostenibile per EPS entro il 2019 e consigliarlo al Governo.

Dovremmo privatizzare EPS, o la società dovrebbe ottenere un partner strategico?

“La privatizzazione delle società elettriche è molto complicata. Tuttavia, avere una partnership strategica, che comporta la gestione del know-how, è una soluzione che il governo potrebbe considerare. Con una buona gestione, l’EPS avrebbe sicuramente un’influenza positiva sulla crescita economica. La Banca Mondiale non sta insistendo su questo, e lasceremo la decisione al governo serbo.

La decisione di aumentare il prezzo dell’elettricità sarà presa entro due mesi. Cosa ritiene che accadrà?

“Sulla base di tutti i risultati aziendali che l’EPS ha raggiunto, che saranno valutati a luglio, decideremo se l’aumento dei prezzi è necessario. A metà del 2016, abbiamo stimato che il prezzo dell’elettricità sarebbero dovuto aumentare nei due anni successivi, della stessa percentuale ogni anno. Ma la decisione finale sarà presa nel giro di due mesi”.

(Blic, 02.05.2017)

http://www.blic.rs/vesti/ekonomija/pitali-smo-sefa-kancelarije-svetske-banke-sta-srbiji-najvise-nedostaje-i-evo-sta-nam/24qjmxm

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