Ventitré anni oggi dal bombardamento NATO sull’allora FR Jugoslavia

Oggi in Serbia una serie di manifestazioni, deposizioni di fiori e corone e omaggi alle vittime, segneranno il 23° anniversario dell’inizio degli attacchi aerei della NATO sul territorio della Repubblica Federale di Jugoslavia (Serbia e Montenegro).

All’operazione “Allied Force” hanno preso parte forze provenienti da 19 Paesi occidentali e gli attacchi aerei, durati 78 giorni, sono stati effettuati senza l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non ci sono dati definitivi sul numero delle vittime; secondo il Ministero della Difesa serbo sarebbero stati uccisi 1.031 membri dell’esercito e della polizia e circa 2.500 civili, inclusi 89 bambini, e circa 6.000 civili e 5.173 soldati e poliziotti sarebbero stati gravemente o leggermente feriti.

Nella notte tra il 22 e il 23 aprile, la NATO ha anche bombardato l’edificio della Radio e Televisione serba (RTS), uccidendo 16 dipendenti. Secondo i dati ufficiali, risultano ancora dispersi 25 cittadini delle due Repubbliche.

Gli attacchi aerei sono durati 11 settimane, si sono registrati circa 2.300 attacchi in cui sono state lanciate e sganciate 22.000 tonnellate di vari missili, comprese più di 30.000 bombe a grappolo; oltre alle vittime, sono state gravemente danneggiate le strutture militari e le infrastrutture come ferrovie, ponti, fabbriche, scuole, alcune istituzioni sanitarie, decine di strutture militari e radar, ma anche trasmettitori radiotelevisivi civili, tra cui la torre di Avala, distrutta il 29 aprile. Una stima dei danni materiali causati alle strutture e alle infrastrutture distrutte e danneggiate non è mai stata annunciata ufficialmente, ma va da diverse decine a un massimo di 100 miliardi di dollari USA.

L’esercito dell’allora Jugoslavia considera l’abbattimento del cacciabombardiere americano F-117A, il cosiddetto “aereo invisibile”, abbattuto dalla difesa antiaerea dell’esercito della FRY il 27 marzo 1999 a Budjanovci, uno dei maggiori successi militari nella difesa del territorio e dei cittadini delle due Repubbliche di allora. Gli attacchi aerei si sono conclusi con la firma dell’Accordo tecnico militare di Kumanovo del 9 giugno 1999, a cui ha fatto seguito il ritiro dell’esercito e delle forze di polizia dal Kosovo, sul cui territorio è stata istituita la Missione civile delle Nazioni Unite (UNMIK).

https://www.danas.rs/vesti/drustvo/danas-se-obelezava-23-godisnjica-pocetka-vazdusnih-napada-nato-snaga-na-teritoriju-tadasnje-sr-jugoslavije/

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