Vasilev in bancarotta: appello dei suoi dipendenti al governo serbo

A Paracin, i lavoratori dell’indebitata fabbrica di vetro Srpska Fabrika Stakla, di proprietà del magnate bulgaro Tsvetan Vasilev, la cui estradizione è stata richiesta dalle autorità bulgare, hanno inviato un messaggio al governo serbo per ricevere aiuto.

L’azienda di Paracin è stata venduta all’imprenditore bulgaro nel 2012 per 35 milioni di euro. Vasilev ha acquistato il 63% delle azioni della società attraverso un consorzio di aziende (Corporate Commercial Bank, Glass Industry e Rubin). Il nuovo acquirente ha anche ottenuto la svalutazione del debito della società ad altre società statali.

Nel frattempo, la banca di Vasilev, Corporate Commercial Bank, CCB, è crollata nel 2014, in quello che è passato alla storia della Bulgaria come il peggior crollo bancario mai verificatosi.

Da allora, Vasilev ha vissuto in Serbia, mentre le autorità bulgare hanno emesso un mandato richiedendo la sua estradizione per aver utilizzato uno schema Ponzi e per l’acquisizione illegale di 103 milioni di euro in beni dalla banca fallita.

Nel febbraio 2016, la Commissione bulgara per la confisca di proprietà illegali ha presentato una richiesta ad una corte di Sofia per sequestrare attività acquisite illegalmente di 2,2 miliardi di leva, ovvero 1,1 miliardi di euro. Oggetto della dichiarazione di recesso per cautela erano beni immobili situati in Bulgaria, Svizzera, Lussemburgo e Grecia.

I lavoratori della fabbrica di vetro serba hanno protestato giovedì, affermando di temere la disoccupazione nel caso il governo non decida di intervenire.

“Siamo stati informati che una procedura di pre-fallimento è stata aperta il 5 maggio, ma è da lungo tempo che abbiamo problemi”, ha rivelato Zivojin Matejic, del sindacato presso la fabbrica di vetro Srpska Fabrika Stakla.

“Questo è il nodo Gordiano, poiché nessuno sa a chi appartiene cosa, per quanto, o perchè. Ogni giorno sentiamo una versione differente”, ha aggiunto Matejic, raggiunto da BIRN venerdì, precisando che il debito aziendale è pari a circa 50 milioni di euro, non incluse le bollette anticipate di elettricità e gas.

“Capisco il processo di riforma e che tutta la rovina deve essere ripulita via perché la parte sana possa portare risultati, ma vogliamo un nuovo modello di gestione, come abbiamo visto in altri casi simili”, sostiene Matejic, indicando come esempio quello dell’industria siderurgica di Smederevo che lo Stato serbo ha acquistato nel 2012 dal suo proprietario privato.

Alla domanda sulle condizioni della fabbrica, Matejic conferma che, da quando Vasilev è diventato proprietario, la fabbrica è stata modernizzata e nuovi hangar sono stati aperti.

“Abbiamo anche ottenuto nuovi macchinari, che però sono ancora nei loro imballagi perchè non sono stati pagati, considerando che la società bulgara di Vasilev è andata in bancarotta”, ha spiegato.

Il Presidente serbo Tomislav Nikolic ha visitato la fabbrica a Paracin nel mese di febbraio 2014, solo qualche mese prima che la Bulgaria chiedesse alla Serbia di estradare Vasilev.

“L’investimento nella fabbrica di vetro di Paracin è uno degli investimenti bulgari più importanti e con successo realizzati in Serbia”, ha dichiarato Nikolic all’agenzia di stampa Tanjug.

Nikolic ha aggiunto che Vasilev, ospite di Nikolic all’evento, aveva sottolineato che “si è aperta una nuova pagina di cooperazione tra la Serbia e le società serbe e la Bulgaria”.

Secondo la Banca Nazionale serba, i conti della fabbrica di vetro serba sono stati bloccati dal novembre 2016.

Secondo le indiscrezioni trapelate grazie ai mezzi di comunicazione serbi nel 2016, nel frattempo, sembra che, nonostante le sue pessime difficoltà finanziarie, Vasilev sia stato uno dei donatori del fondo della moglie del presidente Nikolic, Dragica. Il presidente Nikolic ha confermato che Vasilev ha versato donazioni al fondo, e questo prima che la Bulgaria presentasse il mandato di estradizione.

(Maja Zivanovic, Balkan Insight, 15.05.2017) 

http://www.balkaninsight.com/it/article/vasilev-s-serbian-company-facing-bankruptcy-05-12-2017#sthash.Ci2uwKgI.dpuf

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