L’economia sommersa in Serbia è in declino. Negli ultimi cinque anni, il volume di affari illegali è diminuito dal 14,9 all’11,7% del PIL.
Le aziende in Serbia generano annualmente quasi 6,5 miliardi di euro grazie alla presenza di lavoratori non documentati, pagando parte degli stipendi in contanti e nascondendo i loro reali profitti. Per questo motivo sono necessarie misure aggiuntive, come l’adozione del nuovo Programma per la soppressione dell’economia sommersa, per risolvere una delle maggiori sfide economiche.
“Secondo le stime, un’azienda su quattro è coinvolta nell’economia sommersa, mentre cinque anni fa lo era una su tre. L’assunzione di lavoratori illegali e il pagamento di una parte dello stipendio in contanti sono ancora elementi chiave dell’economia sommersa, e su 100 dinari che le aziende guadagnano dal nero, 64 sono generati in questo modo, e 36 dinari dalla mancata dichiarazione dei profitti”, ha detto la professoressa della Facoltà di Economia, Gorana Krstić, alla presentazione dello studio “Economia sommersa in Serbia 2022”, che ha condotto insieme al professor Branko Radulović della Facoltà di Giurisprudenza.
L’edilizia è il settore economico più soggetto a essere coinvolto nell’economia sommersa, dove un’azienda su cinque non opera in modo del tutto legale. Al secondo posto c’è l’agricoltura, dove ben il 13% di tutti i lavoratori è privo di documenti, anche se negli ultimi cinque anni il numero di lavoratori dell’economia sommersa è diminuito di 200.000 unità, a riprova del fatto che l’economia sommersa è in calo.
“Le aziende e gli imprenditori che hanno avviato un’attività da non più di tre anni e le aziende che ufficialmente non hanno dipendenti hanno una maggiore tendenza a svolgere attività legate all’economia sommersa. Anche la probabilità che le aziende in difficoltà finanziarie si dedichino all’economia sommersa è aumentata in modo significativo”, ha spiegato il professor Radulović.
Uno dei metodi per ridurre l’economia sommersa è quello di incentivare la cosiddetta economia senza contanti; per raggiungere la media dei Paesi dell’Europa centrale e orientale, la Serbia potrebbe ridurre le dimensioni della zona sommersa del 3,4% del PIL, il che, a sua volta, aumenterebbe le entrate fiscali dello Stato di circa 700 milioni di euro all’anno. Lo studio stima che ci vorrebbero sei-sette anni per raggiungere questo obiettivo.
(Biznis i Finansije, 10.02.2023)
https://bif.rs/2023/02/svako-cetvrto-preduzece-ukljuceno-u-sivu-ekonomiju/
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