Nell’intervento di ieri nel nord del Kosovo ha preso parte un’unità operativa speciale della Polizia del Kosovo, nonché la cosiddetta unità di intervento della regione, che non sapeva dove il comando la stesse inviando. La brutale incursione nel nord della provincia, in cui sono state usate munizioni, proiettili di gomma, bombe d’urto e gas lacrimogeni e che ha causato dei feriti tra i serbi, è stata giustificata dal Premier di Pristina, Albin Kurti, come lotta alla criminalità.
Tra i circoli diplomatici di Pristina si afferma che c’è un’enorme insoddisfazione tra le file della polizia del Kosovo a causa delle recenti barricate e dei blocchi ai valichi di Jarinje e Brnjak. “Proprio per questo il Premier del Kosovo ha deciso per l’intervento ieri, pianificato qualche mese fa ma poi rinviato”.
Secondo il giornale “Blic”, la fiducia in Kurti è molto bassa poiché i membri delle forze del Kosovo ritengono di essere stati umiliati alcune settimane fa, quando hanno trascorso 11 giorni praticamente bloccati nel nord, trasportando da soli cibo per due o tre chilometri, passando attraverso colonne di serbi raggruppati, senza un bagno…A Kurti viene attribuito il demerito di non aver creato condizioni adeguate durante il blocco a Jarinje e Brnjak, e gli stessi credono di essere stati umiliati sulla loro terra. E dopo tutto, hanno dovuto ritirarsi e lasciare il posto alla “KFOR”.
Kurti non ha bisogno di una tale atmosfera, soprattutto prima delle elezioni amministrative in Kosovo, che si terranno domenica 17 ottobre. Il Premier di Pristina ha cercato di riguadagnare la sua reputazione nella polizia con l’intervento di forza di ieri, ristabilendo la sua posizione praticamente 4 giorni prima delle elezioni.
Finora, Kurti ha svolto diverse interventi a Pristina, Peja e Prizren, volte a prevenire il contrabbando e la vendita di merci nei negozi. Il tentativo nel nord del Kosovo di attuare la politica fiscale di Pristina si è concluso con il sequestro di una certa quantità di merci. Questo è il massimo che si può fare per ora perché nel nord del Kosovo non è possibile, ad esempio, introdurre come misura permanente una sanzione se non viene emessa una fattura fiscale.
Photo credits: AP / Bojan Slavkovic
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