Gli imprenditori serbi potranno pagare tasse e contributi sui minimi sindacali ricevuti, con i quali lo Stato li ha aiutati a mitigare le conseguenze della pandemia, nei prossimi due anni. Il governo ha adottato un decreto che prevede il pagamento di tali tributi in un massimo di 24 rate mensili, senza interessi. La prima rata dovrebbe essere il 10 febbraio.
L’economia sperava in questa dinamica, poiché durante l’approvazione degli aiuti era stato loro promesso che avrebbero saldato a rate le obbligazioni accumulate, altrimenti troppo esose.
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Di questo si è parlato quando è stato approvato il decreto, che regolava l’assistenza all’economia. A quel tempo, le autorità avevano promesso che coloro che avevano scelto di differire le passività fiscali sugli stipendi pagati le avrebbero pagate a rate. Questo dovrebbe essere fatto automaticamente, senza registrazione preventiva.
La liquidazione in un massimo di 24 rate si riferisce alle tasse e ai contributi sui salari, nonché ai guadagni personali di imprenditori e agricoltori. Si riferisce inoltre al pagamento anticipato dell’imposta sul reddito delle società, la cui scadenza è anch’essa posticipata.
Lo stesso vale per i pagamenti anticipati delle imposte sui redditi da lavoro autonomo e per i pagamenti anticipati di imposte e contributi sui redditi da lavoro autonomo per gli agricoltori. Le rate mensili, a seconda dei casi, non possono essere inferiori a 1.000 o 2.000 dinari.
Il decreto ricorda che se qualcuno non riesce a saldare la rata mensile, perde il diritto alla dilazione del pagamento. I responsabili sono tenuti a riscuotere regolarmente o con la forza il restante importo non pagato.
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