A tre anni dagli Accordi di Bruxelles molte questioni rimangono aperte. I rappresentanti di Belgrado e Pristina si sono incontrati ieri a Bruxelles e hanno discusso 18 ore prima di trovare un accordo in mattinata sul riconoscimento dei documenti di identità e sul passaggio tra i due paesi di camion con merci considerate pericolose.
Gli Accordi di Bruxelles furono anche la condizione affinché al Serbia potesse iniziare i negoziati di adesione all’Unione. Tre anni dopo molte parti di quegli accordi non sono state messe in pratica. Dunque a Bruxelles ieri si è negoziato sul riconoscimento della validità dei documenti di identità dei cittadini serbi kosovari emessi dagli organi di polizia serbi distaccati e del blocco dei beni serbi applicato ai posti di controllo amministrativo kosovari.
Non ci saranno divieti di ingresso nel territorio kosovaro per i funzionari serbi e le elezioni di domenica prossima potranno svolgersi nelle municipalità serbe sulla base delle stesse regole del 2014, sotto la supervisione dell’OSCE.
“Negoziati molto tesi ma con un risultato considerato positivo dalla Serbia”, co li ha definiti il direttore dell’Ufficio governativo per il Kosovo Marko Djuric. “Pristina ha messo in atto nei mesi precedenti tutta una serie di azioni unilaterali e ci sono volute 18 ore per risolvere le questioni”, ha specificato Djuric.il quale ha aggiunto: “Crediamo di aver raggiunto un buon risultato per il nostro paese e per il nostro popolo in Kosovo e credo che questo conti quando si valuta tutta l’energia che abbiamo investito in esso. Voglio augurare un buongiorno al Kosovo da Brussels”, ha detto ai microfoni della RTS.
Sul tavolo c’erano quattro problemi e sono state raggiunte quattro soluzioni. Il primo riguarda la possibilità di passare le frontiere con i documenti di identità emessi dalle autorità serbe. “I documenti di identità serbi verranno utilizzati come finora, ovvero non vi sarà alcun ostacolo. Dal 25 aprile i camion che trasportano merci considerate pericolose potranno di nuovo passare senza problemi i valichi amministrativi. Brussels ha annullato il divieto da parte di Pristina di ingresso ai funzionari serbi. Sono state infine concordate le modalità per il voto di domenica prossima. “Si è concordato di far votare i serbi kosovari con le stesse modalità del 2014, sotto la supervisione dell’OSCE, che garantirà la regolarità del voto e la sicurezza dei votanti”. Secondo i precedenti accordi in Kosovo domenica vi saranno 90 seggi elettorali.
Gli Accordi di Bruxelles, firmati tre anni fa dopo mesi di negoziati dagli allora primi ministri di Serbia e Kosovo, Ivica Dacic e Hashim Thaci sotto gli auspici dell’allora alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea Katherine Ashton, rappresentarono un momento storico per i due paesi e i funzionari dell’Unione considerano la data della firma, il 19 aprile 2013, un momento storico per i rapporti non solo tra Serbia e Kosovo ma anche tra Europa e Balcani occidentali.
(RTS, N1, 20.04.2016)