TPI: Seselj deve tornare all’Aia

Il Tribunale d’appello ha ordinato che Seselj torni in prigione quanto prima, nonchè di richiedere la possibilità alla Serbia e all’Olanda di essere interrogate in accordo alla Regola 65 B, viene comunicato da parte dell’agenzia Tanjug.

Dallìorgano giudicante della Corte penale internazionale viene richiesto di valutare di nuovo le condizioni della libertà temporanea di Seselj, viene concluso nella comunicato.

Il Procuratore della Corte penale internazionale, Serge Brammertz ha chiesto al Tribunale d’appello di adottare il suo ricorso rispetto alla decisione di concedere la libertà temporanea a Seselj, nonchè di rifiutare la richiesta di Seselj di non accettare il ricorso.

Il ricorso della Procura con il quale si chiede l’annullamento della decisone sulla libertà temporanea di Seselj è basato sulle attività pubbliche di Sesalj, le quali sono contrarie alle condizioni per il suo rilascio temporaneo dalla prigione.

Seselj ha dichiarato più volte che non tornerà volontariamente all’Aia. Inoltre, ha minacciato le persone che collaborano con la Procura della Corte penale. Le dichiarazioni di Seselj e il suo atteggiamento mettono in discussione le ragioni umanitarie del suo rilascio temporaneo del prigione.

“Il Tribunale Penale Internazionale prosegue a emanare decisioni un po’ strane e confuse. Prima hanno rilasciato Seselj in circostanze senza precedenti nella prassi. Questo significa che non ci sono nessune condizioni obbligatorie sia per lui stesso, sia per la Repubblica di Serbia”, ha valutato il presidente del Consiglio nazionale per la collaborazione con la Corte penale, Rasim Ljajic.
Inoltre, Lajic ha indicato che la Serbia ha adempiuto a tutti i suoi obblighi nei confronti del TPI, però che l’emanazione delle decisioni contraddittorie nell’arco di cinque mesi, rende difficile la collaborazione serba con l’Aia e influisce sulla fiducia della pubblica opinione serba verso questa istituzione.
Il Segretario generale del Ministero degli affari esteri, Veljko Odalovic dice che non va bene obbligare la Serbia, la quale non ha nessuna colpa né risponsabilità, a estradare Seselj se si riufiutasse andare da solo all’Aia.

Inoltre, Odalovic ha detto che la decisione di annullare la libertà temporanea di Seselj è stata emanata nel momento in cui la Serbia si occupa delle riforme, della stabilizzazione della situazione interna e della normalizzazione dei rapporti con il mondo.

Il Ministro di lavoro e politica sociale, Aleksandar Vulin ha detto che l’Aia utilizza sempre Seselj come una minaccia e un fattore di destabilizzazione. Secondo Vulin, questo potrebbe essere la risposta al discorso del primo ministro, Aleksandar Vucic in occasione dell’anniversario di bombardamento della Serbia.

Vojislav Seselj, accusato per i crimini di guerra in Croazia, Vojvodina e Bosnia e Erzovina durante 1991-1993, è stato rilasciato in libertà condizionale a novembre dell’anno scorso.

(RTS, 31.03.2015.)

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