“Dobbiamo sederci al tavolo anche con i nostri più grandi nemici, e cercare di ascoltare gli uni agli altri senza dettare precondizioni”, ha detto Thaci in un’intervista data in occasione della riunione dei leader dei Balcani a Berlino, il 29 aprile.
Il The Guardian sottolinea che i colloqui tra le due parti sono stati interrotti nel mese di novembre dello scorso anno, quando il Kosovo ha imposto la tassa del 100% sulle merci provenienti dalla Serbia.
Thaci ha detto che non ci sono piani per abolire la tassa, ma ha sottolineato la necessità di fare rapidi progressi, scrive The Guardian.
Il Kosovo, scrive il quotidiano britannico, è ora a metà strada, ha ottenuto il riconoscimento da alcuni paesi dell’UE mentre da altri ancora no, e i cittadini del Kosovo sono gli unici europei ad ovest della Bielorussia che hanno bisogno di un visto per recarsi nella zona Schengen, mentre gli altri paesi dei Balcani non hanno queste restrizioni.
Thaci da la colpa agli stati membri dell’UE di complicare il processo, facendo riferimento alla Germania, che si oppone ad alcune parti della proposta di Thaci, in particolare alla parte che descrive la correzione dei confini.
The Guardian ricorda che, in precedenza, si è parlato in via non ufficiale della proposta di unire alla Serbia la zona del Nord del Kosovo a maggioranza serba, mentre la valle di Presevo a maggioranza albanese di unire al Kosovo. Inoltre, il quotidiano afferma che attualmente nel nord del Kosovo vi è una specie di doppia sovranità, con influenze sia dal Kosovo che dalla Serbia.
Thaci è favorevole allo scambio di territori, ma la Germania si oppone perché teme che ciò potrebbe innescare altre richieste di cambiamenti delle frontiere in altre parti dei Balcani, come la Bosnia, dove vi è una maggioranza di serbi, scrive il The Guardian.
This post is also available in: English