Thaci: mandati di arresto emessi dalla Serbia “politicamente motivati”

Il Presidente Hashim Thaci ha chiesto all’agenzia di polizia internazionale di annullare i mandati di arresto emessi dalla Serbia a carico di ex guerriglieri dell’Esercito di Liberazione del Kosovo con l’accusa di crimini di guerra, definendoli politicamente motivati.

Nel corso della giornata di domenica, Hashim Thaci ha chiesto al Segretario generale dell’Interpol, Juergen Stock, di annullare i mandati per la detenzione degli ex combattenti dell’UCK, ricercati in Serbia sulla base di accuse per crimini di guerra.

Secondo quanto si apprende da una comunicazione pubblicata sul sito web della Presidenza del Kosovo, Thaci, in occasione di un incontro presso Monaco di Baviera, ha dichiarato che “tali mandati di arresto sono insostenibili e politicamente motivati”.

La dichiarazione giunge a seguito delle tensioni politiche suscitate tra Pristina e Belgrado, nelle ultime settimane, a causa dell’arresto dell’ ex comandante ed ex primo ministro del Kosovo Ramush Haradinaj in un aeroporto francese su mandato di arresto serbo.

Un tribunale francese esprimerà la sua decisione in merito all’istanza di estradizione di Haradinaj, attualmente leader del partito Alleanza per il Futuro del Kosovo, il prossimo 2 marzo.

L’agenzia di stampa serba Tanjug ha in passato riportato che, da parte di Belgrado, sono stati 100 i mandati emessi per l’arresto di ex funzionari del Kosovo Liberation Army sospettati di crimini di guerra.

Lo stesso Thaci è ricercato in Serbia per crimini di guerra, ma i funzionari di Belgrado hanno reso noto nel 2015 che l’Interpol non si sta muovendo per il suo arresto.

“L’Interpol ha annullato la validità del mandato d’arresto per Thaci in altri paesi, perché è tra i più alti funzionari albanesi. Tuttavia, in Serbia il mandato è valido, tanto che se entrasse nel paese potremmo procedere con il suo arresto”, chiarisce l’ex procuratore serbo per crimini di guerra Vladimir Vukcevic.

Le autorità di Pristina nel frattempo sono alla ricerca di 57 cittadini serbi, di cui non si conosce il nome, considerati responsabili di aver commesso crimini di guerra durante il conflitto degli anni 1990, anche se i mandati di arresto non possono essere eseguiti al di fuori delle frontiere del Kosovo.

Nel corso del suo incontro con Stock, Thaci ha anche espresso il parere secondo cui al Kosovo dovrebbe essere consentito di aderire all’Interpol, in considerazione del soddisfacimento di tutti i requisiti necessari.

“Abbiamo bisogno di Interpol, e l’Interpol ha bisogno del Kosovo, per uno scambio più veloce possibile delle informazioni” ha dichiaratoo il Presidente.

(Balkan Insight, 20.02.2017)

http://www.balkaninsight.com/en/article/kosovo-asks-interpol-to-cancel-serbian-warrants-02-20-2017

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