Con il Museo Nazionale e il Museo di Arte Contemporanea chiusi al pubblico, non sono disponibili in mostra raccolte complete per esplorare la storia e l’arte serba ed ex-jugoslava.
Tuttavia, la scena museale di Belgrado è varia e molto del patrimonio dell’arte serba e jugoslava rimane ancora da esplorare, al di là del Museo di Storia Jugoslava, del Museo di Tesla, e delle diverse gallerie e musei in Knez Mihailova.
Con un po’ di spirito di avventura è possibile scovare angoli nascosti, musei privati e lasciti recentemente valorizzati che raccontano la storia d’arte serba e jugoslava in ambienti intimi e suggestivi.
Legacy of Petar Lubarda
Ilicic 1
Orari di apertura: Martedì-Domenica, 10:00-05:00
A due passi dal Museo di Storia Jugoslava, il Legacy of Petar Lubarda espone opere di uno degli artisti jugoslavi più affermati, allestite nella sua ex casa di famiglia. Le prime opere dell’artista, che ricordano i paesaggi aridi e drammatici della sua patria nativa, il Montenegro, hanno ottenuto riconoscimento internazionale nel corso degli anni ’50 e ’60. La sua carriera ha raggiunto il picco quando si aggiudicò, superando i concorrenti Picasso e Dalì, il Gran Premio alla Biennale d’Arte di San Paolo nel 1953.
La vita di Lubarda è stata drammatica quanto la sua colorata opera espressionista. Nato in Montenegro nel 1907, Lubarda si trasferì prima a Belgrado e successivamente a Parigi per proseguire gli studi d’arte. Dopo aver viaggiato per l’Europa e in seguito alla prigionia durante la seconda guerra mondiale, Lubarda fece ritorno in Jugoslavia, dove i partigiani vittoriosi giustiziarono suo padre, ex ufficiale dell’esercito reale.
Dopo aver trascorso l’ultima parte degli anni ’40 in semi-esilio, viaggiando attraverso il Montenegro, il suo potente e distintivo stile attrasse l’attenzione degli ambienti artistici jugoslavi. Salito alla ribalta, gli furono commissionate opere per decorare i principali edifici governativi, tra cui il Palazzo della Giunta (ora Palazzo della Serbia) e l’Unione delle Dom (Casa dei Sindacati) a Belgrado.
Il patrimonio in mostra è composto da 24 dipinti, diverse centinaia di disegni e oggetti personali, tra cui una serie di foto di famiglia scattate nel 1920 in Montenegro. Da notare assolutamente una porta a pannelli che reca ancora impressi gli schizzi di Lubarda.
Museo Macura
Zenit 1, Novi Banovci
Orario di apertura: maggio – ottobre, sabato-domenica, 12:00-06:00, su appuntamento
La novità più interessante proposta dalla scena museale di Belgrado è rappresentata da un tempio dell’avanguardia del 20° secolo arroccato sopra un’ansa del Danubio, presso Novi Banovci. Il museo e il suo parco sono un santuario delle idee coraggiose e di trasformazione dei movimenti artistici moderni, come lo Zenitismo e il dadaismo jugoslavo, e ospita una vasta collezione accumulata da Vladimir Macura, un collezionista d’arte e rivenditore che risiede a Vienna.
Le emozionanti opere mostrano la creatività trasgressiva che fermentava in Jugoslavia nell’ambiente degli gli artisti locali, la cui ambizione era sia quella di riconnettersi con nuovi movimenti sorti a Parigi, Zurigo e in altri centri culturali europei, sia quella di creare autentici movimenti locali grazie alle loro idee liberatrici.
L’edificio del museo, progettato da Ivan Kucina, è un elegante monolite.
La visita rappresenta un’esperienza in sé. Prima di apprezzare la collezione, il visitatore è accolto con grande favore e gli viene offerto caffè e sciroppo di lavanda fatto in casa. Seduti nel meraviglioso giardino è possibile ammirare il panorama del Danubio che crea maestosi meandri attraverso i boschi e i campi, collegando Belgrado alla Mitteleuropa più lontana, una metafora dell’ambizione del museo Macura.
The Museum of Paja Jovanović
Kralja Milana, 21/IV
Orari di apertura: venerdì 10:00-18:00, sabato 12:00-08:00, sabato 10:00-02:00
Paja Jovanovic è stato il pittore serbo più compiuto della scuola accademica realista della Belle Epoque. Nato a Vrsac, ex-Ungheria, nel 1859 e trasferitosi a Vienna, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, dove dipinse immagini orientaliste dei Balcani, ma anche ritratti della borghesia.
La strada verso la celebrità fu spianata dalla sua opera “Wounded Montenegrin”, che venne riconociuta meritevole di lode dall’Accademia di Vienna nel 1882. La sua carriera lo portò poi a Monaco di Baviera, Londra, Parigi e infine di nuovo a Vienna, dove morì nel 1957.
Vicino all’establishment politico e clericale della Serbia, dipinse molti quadri storici esuberanti utilizzando motivi desunti dalla storia serba, e tuttora impressi nella mente di molti dei bambini serbi a scuola. Le sue connessioni con i potentati locali lo hanno portato a dipingere ritratti della famosa famiglia reale Karadjordjevic e di Tito.
Il museo è nascosto in un elegante edificio che, situato dall’altra parte della strada rispetto a Beograđanka, offre uno scorcio di vita borghese del periodo precedente la seconda guerra mondiale. Tre camere sono arredate con mobili di Jovanovic da Vienna, tra cui un imponente portale neo-rinascimentale, e mostrano numerosi schizzi e lavori di piccolo formato.
Legacy of Milica Zoric e Rodoljub Colakovic
Rodoljuba Colakovica 2
Orari di apertura: Mercoledì-Domenica, 12:00-08:00
Lasciata in eredità al Museo di arte contemporanea da una coppia comunista appassionata d’arte, insieme con una vasta collezione di arte jugoslava, è attualmente utilizzata come galleria per l’esposizione di parti della collezione del Museo durante la sua ristrutturazione. L’antica villa in stile decò dove Zoric Colakovic ha vissuto, è stata ristrutturata nel 2010, su progetto di Zoran Radojcic.
(BalkanInsight, 201.12.2016)
http://www.balkaninsight.com/en/article/hidden-treasures-of-belgrade-s-museum-scene-11-19-2016
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