Le modifiche e gli emendamenti alla legge sui terreni agricoli, che impongono restrizioni ai cittadini stranieri che acquistano terreni in Serbia, saranno adottate il 1° settembre dal Parlamento, secondo quanto rende noto il Ministro dell’Agricoltura.
Il disegno di legge è stato discusso dal governo il 4 agosto e verrà adottato con urgenza nel Parlamento a settembre.
La legge impedirebbe la liberalizzazione totale nell’acquisto di terreni agricoli, originariamente stabilita dall’Accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA).
La Serbia ha firmato l’ASA nel 2008 ed è l’unico paese che ha accettato, durante i negoziati di adesione dell’UE, di liberalizzare l’acquisizione di terreni agricoli prima di diventare a pieno titolo un membro dell’Unione europea.
L’ASA è entrato in vigore il 1° settembre 2013 e prevede che, nel periodo dei quattro anni successivi, la Serbia dovrà gradualmente armonizzare le sue legislazioni, nel settore dell’acquisizione di proprietà sul terreno, affinché i cittadini dell’UE abbiano gli stessi diritti di quelli serbi quando acquistano terreni.
Le modifiche apportate alla legge pertinente, previste per il 1° settembre, prevedono che un cittadino dell’UE possa acquistare un terreno solo se in possesso di una residenza di dieci anni nel comune in cui si trova la terra e che solo se coinvolti in attività nel settore dell’agricoltura per almeno tre anni prima dell’acquisto di terreni in Serbia.
Inoltre, i cittadini dell’UE possono acquistare terreni in Serbia se dispongono di un’azienda agricola registrata, che opera da almeno dieci anni in conformità alla legge pertinente, oltre a possedere macchinari e attrezzature agricole.
(Vecernje Novosti, 14.08.2017)
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