Tadic: sono necessari cambiamenti

“Sono consapevole della situazione drammatica in cui ci troviamo e non ho bisogno dell’appello di Cedomir Jovanovic per rendermi conto di ciò”, ha dichiarato l’ex presidente della repubblica Boris Tadic.

“Sono necessari cambiamenti e risponderò alle chiamate di chiunque ritiene che può aiutare il cambiamento”, ha aggiunto. “Sono molto consapevole della situazione in cui si trova la Serbia e dello stato in cui si ritrovano le opposizioni in un momento in cui dovrebbero essere efficaci al massimo e del focalizzate sui problemi più stringenti”, ha scritto il presidnete onorario del Partito Democratico in un testo spedito a B92.

“Sono altresì consapevole dei danni che comporta l’attuale politica del governo, che ha portato al collasso del livello degli investimenti esteri, al crollo dell’occupazione e alla crescita del debito pubblico, accusando pappagallescamente di tutte queste difficoltà il precedente governo, il quale deliberatamente dimentica che da tempo ha preso in carico l’economia del paese. Non mi serve la chiamata di Cedomir Jovanovic per rendermi conto della drammaticità della situazione che evidenzio da tempo. Sono ben consapevole di tutto ciò senza bisogno di chiamate”

“nell’ultimo anno ho visitato molti paesi e incontrato rappresentanti di vertice dei governi di tutto il mondo, dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale al fine di lottare per gli interessi della Serbia e non ho, come dice Jovanovic, “tenuto prediche da Washington”. Non ho rinunciato a lottare per gli interessi della Serbia e non ho bisogno di un invito speciale per ritornare”, continua Tadic.

“Coloro che hanno guidato il partito democratico dopo le elezioni evidentemente non sono stati in grado di gestire le sfide e gli obiettivi di un partito di opposizione e concordo sull’idea che è tempo che la situazione nel DS come negli altri partiti di opposizione cambi. Sono pronto a parlare con chiunque non vuole che la Serbia rimanga senza un’opposizione e scivoli verso una situazione di abulia mediatica e politica, con un governo senza più meccanismi di controllo. Abbiamo già avuto modo di vedere in passato le conseguenze di un tale stato di cose ma bisogna evitare in ogni modo che si ripetano le stuazioni del passato, parlando con tutti coloro che credono che la Serbia abbia bisogno della funzione di tutti i partiti e che senza opposizioni forti queste funzioni non sono possibili”.

“Sono necessarie soluzioni e sono pronto a coinvolgermi nell’aiutare nella loro messa in pratica, poiché la Serbia potrebbe pagare un alto prezzo per le anomalie ora presenti sulla scena politica in un momento cruciale per il futuro del paese”, ha concluso l”ex presidente della Repubblica di Serbia.

Il presidente del partito liberaldemocratico (LDP) Cedomir Jovanovic ha dichiarato dal suo canto che all’inizio di questa settimana sarà definito l’atteggiamento del suo partito verso il partito democratico. Alla seduta del comitato direttivo del suo partito domenica scorsa cedomir Jovanovic ha dichiarato che intende parlare con chiunque è al momento responsabile di quel che avviene nel paese o con chiunque che al momento ha il potenziale per realizzare la politica di cui ha bisogno il paese. “Ovviamente parlo di Vucic, parlo di Djilas e parlo anche di Tadic, che dovrebbe ritornare nel paese per riprendere lo spazio che ha lasciato. Non abbiamo bisogno dei suoi sermoni da Washington per schiaffeggiare il partito democratico. La relazione dell’LDP con Tadic è stata sempre caratterizzata nel passato da incomprensioni, come chiariscono fonti dello stesso partito in merito all’appello di Jovanovic a Tadic.

Il partito democratico ha tenuto lunedì una riunione del comitato di presidenza in cui, tra le altre cose, ha discusso una bozza di piattaforma per una cooperazione politica con il partito liberaldemocratico.

(B92, 14.10.2013)

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