A poco più di un anno dalla scomparsa di una delle étoile più iconiche del Novecento, stasera alle ore 20 alla Kinoteka (via Uzun Mirkova, 1) gli appassionati di danza e di arte avranno la possibilità di assistere al film biografico “Carla”, dedicato alla straordinaria figura di una donna e di un’artista che è stata e resta una fonte di ispirazione per giovani in tutto il mondo.
Di origni umili, figlia orgogliosa di un tramviere e di una operaia, Carla Fracci è arrivata a diventare una stella della danza mondiale solo grazie alla sua straordinaria forza di volontà, che ha valorizzato il suo purissimo talento. Il racconto della vita della grande ballerina è anche la rappresentazione di un’Italia che usciva dalle rovine della guerra con la consapevolezza che l’impegno, lo studio, l’applicazione e la valorizzazione dei talenti dei singoli e della grande tradizione artistica nazionale sarebbero state le basi per il successo economico e gli avanzamenti sociali dei decenni a venire.
Così Carla Fracci è diventata, assieme alla sua mentore Margot Fonteyn, il punto di riferimento per generazioni di ballerine in tutto il mondo, non solo in senso tecnico, per le sue mitologiche performances: forse ancor di più per il suo carattere, il suo rigore dimostrato anche fuori dal palcoscenico.
Il film “Carla”, prodotto da Rai Cinema e da Anele con la regia di Emanuele Imbucci, racconta gli anni dello sviluppo del mito della grande ballerina: dall’incontro con Luchino Visconti allo storico Schiaccianoci con Nureyev, anni in cui nasce e si consolida il rapporto della vita con suo marito Beppe Menegatti. E il regista Imbucci sarà presente in Kinoteka alla proiezione, assieme ad Aja Jung, direttrice del Festival della Danza di Belgrado (BDF, Belgrade DanceFestival), la quale ha ricordato come il mito Fracci sia forte anche in Serbia e a Belgrado: quando Carla Fracci fu ospite d’onore del Festival belgradese nel 2015, Aja Jung la portò nella caffetteria “Fracci” a Strahinjica Bana e la grande ballerina fu quasi commossa dallo scoprire che il suo mito fosse tanto presente in un paese dove non era mai riuscita ad esibirsi.
La serata inizierà alle 18.30 con la presentazione della traduzione serba della biografia dell’etoile “Passo dopo passo” (Korak po korak, in serbo), alla presenza di Francesca Pedroni, critico di balletto, e Enrico Rotelli, coautore del libro.
“Si tratta di una serata in cui celebriamo non solo una grande artista, ma tutti i valori che implica raggiungere le vette dell’esperienza artistica, affinché l’arte e la cultura diventino sempre di più un terreno di cooperazione e reciproca comprensione tra la Serbia, l’Italia e l’Europa”, ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Belgrado Luca Gori.
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