Il governo serbo ha firmato un totale di 31 contratti di sovvenzioni con gli investitori fino ad ora, e 30 continuano ad essere in vigore: il valore complessivo degli investimenti oggetto di questi contratti per ammonta a 340,9 milioni di euro.
La Serbia ha riservato un totale di 125,4 milioni di euro per le sovvenzioni nel suo bilancio, e il governo ha stimato che tali fondi rientreranno in 14 mesi.
Ingaggiato dal Ministero dell’Economia, Jovan Miljkovic, consulente della Banca Mondiale, ha realizzato un’analisi per stabilire quanto tempo è necessario affinché una sovvenzione torni allo stato. L’analisi include il periodo fino a dicembre 2016.
Secondo quanto comunica il Ministero, “i contratti prevedono la creazione di 21.276 nuovi posti di lavoro, quindi 709 nuovi posti di lavoro per ogni progetto di investimento. Gli stipendi mensili totali che gli investitori verseranno (in virtù dei contratti per le sovvenzioni) ammontano a 10,48 milioni di euro al mese (125,8 milioni di euro l’anno). Questo comporta 5,898.61 euro per ogni nuovo posto di lavoro creato. Se prendiamo in considerazione l’imposta sul reddito e lo stipendio che gli investitori devono pagare per i fondi di bilancio, pensionistici e sanitari statali, locali e del Servizio nazionale per l’occupazione, l’importo raggiungerà i 248,7 milioni di euro. Il periodo di ritorno di queste sovvenzione è stimato a 30,3 mesi”.
Un professore della Facoltà di economia, Milojko Arsic, si scaglia contro il formato corrente delle sovvenzioni: “Ci sono un sacco di paesi che non utilizzano questo modello per attirare gli investitori. Il modello di sussidio che usiamo è solo temporaneamente una buona misura.
Tuttavia, è più efficace attrarre gli investitori avendo un buon ambiente per fare affari: infrastrutture di qualità, facile accesso ai prodotti energetici su tutto il territorio e simili. L’argomentazione secondo cui le sovvenzioni ritornarno attraverso il bilancio delle entrate pubbliche non è del tutto convincente. Sovvenzioni dirette non possono essere considerate come investimenti statali, perché lo Stato non sta investendo le entrate di bilancio, ma li spende piuttosto per l’assistenza sanitaria, l’istruzione e simili”, aggiunge Arsic.
(Vecernje Novosti, 23.03.2017)
http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/ekonomija/aktuelno.239.html:656121-Kad-evro-damo-4-nam-se-vrati
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