Il professor Dejan Soskic della Facoltà di Economia di Belgrado ha affermato, giovedì 10 novembre, che la Commissione europea ha avuto ragione nell’avvertire nella relazione sui progressi della Serbia che il livello degli investimenti risulta essere troppo basso per ogni tipo di significativa crescita economica.
“La Serbia ha bisogno di investimenti superiore in misura del 25% del PIL, per far in modo che il tasso di crescita economica superi il 2,5%, mentre i paesi della regione – Macedonia, Bosnia-Erzegovina e Albania – hanno registrato un notevole tasso di crescita quest’anno, ed è probabile che la tendenza si confermi l’anno prossimo. I tassi di crescita sostenibili nel lungo periodo risolvono i problemi del deficit di bilancio e del debito pubblico”, sostiene Soskic.
Secondo il professore, il rapporto risulta essere abbastanza oggettivo e mette in guardia contro le riforme incompiute della magistratura, la scarsa efficienza della pubblica amministrazione e il ritardo nella lotta contro la corruzione: “permangono anche gravi difetti, come rilevato dalla Commissione europea, per quanto riguarda lo stato di diritto, l’altro tasso di disoccupazione e di debito pubblico”. Positiva la riduzione del deficit di bilancio e l’avvio del processo di riforme nelle imprese pubbliche, ma non si intravede margine di miglioramento nel settore delle piccole e medie imprese: “l’ambiente imprenditoriale è imprevedibile, gli oneri fiscali alti, gli incentivi a piccole e medie imprese insufficienti”.
(eKapija, 14.11.2016)
This post is also available in: English