Se un referendum dovesse tenersi domani chiedendo ai cittadini serbi “sei favorevole all’adesione della Serbia all’UE?”, il 47% sarebbe favorevole, il 29% sarebbe contrario, il 15% non voterebbe, e il 9% non saprebbe cosa rispondere: questi sono i risultati dell’ultimo sondaggio di opinione pubblica denominato “Orientamento europeo dei serbi cittadini”, e condotto dall’Ufficio serbo per l’integrazione europea nel dicembre 2016.
Il sondaggio è stato effettuato in conformità con l’Eurobarometro standard e ha coinvolto 1.054 intervistati di età superiore ai 18 anni.
Come dichiarato dall’Ufficio per l’integrazione europea della Repubblica di Serbia, il supporto per le riforme, come negli anni precedenti, è alto. Il 64% dei soggetti intervistati sono del parere che le riforme necessarie per l’adesione all’UE dovrebbero essere applicate anche se non ne costituissero precondizione, in quanto funzionali al benessere dei cittadini stessi, o per avere una maggiore regolamentazione dello stato serbo.
La riforma del sistema sanitario pubblico (16%), la lotta alla corruzione (16%), la riforma giudiziaria (14%), la riforma agricola (10%) e la riforma dell’istruzione pubblica (10%) vengono considerate dai cittadini come le manovre più importanti, capaci di influenzare la vita quotidiana. Seguono, per importanza, la protezione dei consumatori (8%), la protezione dei diritti umani (6%) e la tutela dell’ambiente (6%).
La maggior parte dei cittadini, il 58%, si dice del parere che i problemi tra Belgrado e Pristina dovrebbero essere risolti, indipendentemente dal fatto che sia l’Unione europea a richiederlo. Più della metà degli esaminandi sostengono l’impegno del governo della Repubblica di Serbia per la continuazione del dialogo tra Belgrado e Pristina e la sua disponibilità a raggiungere soluzioni praticabili attraverso la cooperazione e il dialogo.
Il 35% degli intervistati ha dichiarato di considerare positivamente l’adesione all’UE, mentre il 31% dei cittadini ritiene sia una cosa negativa e il 34% ha espresso la propria indifferenza in relazione a questo problema. Tuttavia, per la maggior parte dei cittadini intervistati, l’adesione della Serbia all’UE rappresenterebbe ancora maggiori opportunità di occupazione (17 per cento), una strada verso un futuro migliore per i giovani (16%), la possibilità per il movimento più libero entro i confini dell’UE (15%), così come la possibilità di migliorare situazione nel paese (11%).
In relazione agli aiuti allo sviluppo, la mancanza di consapevolezza dei cittadini evidenziata dal sondaggio si rifletterebbe in particolare nella percentuale di intervistati, il 25% di loro, che considerano la Russia come il principale donatore per la Serbia nel corso degli ultimi 16 anni, convinzione che non si basa sui dati. Secondo i dati ufficiali, nel periodo 2000-2015, l’Unione europea e i suoi Stati membri risultano essere stati i più grandi donatori di finanziamenti, per il valore di oltre 2,7 miliardi di euro, attraverso i quali hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della Serbia.
Il 21% dei cittadini, correttamente, ha riconosciuto nell’UE il più grande donatore, mentre la stessa percentuale di intervistati pensa che sia la Cina. Al quarto posto vi è il Giappone, considerato come il più grande donatore dall’11% degli intervistati.
(EuropeanWesternBalkans, 06.02.2017)
https://europeanwesternbalkans.com/2017/02/06/47-of-citizens-support-serbian-membership-to-the-eu/
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