La loro conoscenza, i contatti, il loro tempo e il denaro, in Serbia vuole investire il 56,7% dei talenti della diaspora serba, dimostrano i risultati del sondaggio “Caratteristiche e atteggiamenti della diaspora altamente qualificata e dei rimpatriati”.
La ricerca mostra che più della metà dei talenti della diaspora serba ha espresso la volontà di collaborare con la Serbia, ma attualmente, solo il 18,6% di loro hanno un piano per coinvolgersi in qualche modo in Serbia, mentre gli altri darebbero il loro contributo se qualche società chiedesse ufficiamente il loro supporto o se si creassero delle condizioni speciali, con particolare attenzione alla definizione precisa dei termini di cooperazione.
Secondo il sondaggio, il 43,3% degli intervistati non ha mostrato la volontà di investire le proprie risorse nello sviluppo della propria patria, ogni quarto accademico nella diaspora ha dichiarato di non essere in grado di investire nello sviluppo della Serbia, mentre il 17,8% non vuole investire in Serbia.
Contrariamente all’opinione comune, che lo stato dalla diaspora e dai rimpatriati principalmente riceve solo denaro, gli intervistati mettono in primo piano la conoscenza che hanno acquisito lavorando in un ambiente sociale diverso e in condizioni diverse, e i contatti che hanno acquisito lavorando all’estero tra le cose più importanti che possono offrire per il progresso della Serbia.
La maggior parte dei talenti serbi nella diaspora sono ancora legati alla Serbia e pronti ad aiutare. “Questo è stato confermato dal test di lealtà, secondo il quale oltre il 86% della diaspora supporta la Serbia in tutte le competizioni internazionali”.
Come viene sottolineato in questo sondaggio, la diaspora e i rimpatriati dallo stato chiedono in primo luogo che lo stato li “conosca”, ovvero che crei una database accessibile a tutte le parti e aziende interessate a loro.
“Gli intervistati chiedono una migliore organizzazione dell’amministrazione, al fine di facilitare il loro investimento, chiedono la riforma del sistema scientifico e la modernizzazione del sistema di istruzione, adattandolo alle esigenze del mercato”.
Gli intervistati concludono che, attraverso l’utilizzo delle moderne pratiche di gestione, le strutture statali dovrebbero creare il giusto ambiente e fornire le risorse necessarie per sviluppare partnership tra la diaspora altamente istruita e la Serbia.
Secondo l’attività economica, la maggior parte degli intervistati è occupata (80%), seguita da studenti (15,6%), mentre la percentuale di disoccupati (1,7%) e dei pensionati (2%) è molto più bassa.
La maggior parte degli intervistati vive negli Stati Uniti (25,2%) e in Germania (22,4%). Al terzo posto in base al numero degli intervistati c’è il Canada (7,6%), seguito dall’Austria e dall’Australia (6,5%), dalla Gran Bretagna (5,7%), e infine la percentuale di intervistati provenienti da altri paesi è minore del 5%.
L’indagine, alla quale hanno partecipato 353 persone altamente istruite, è stato fatto per il “Centro per la vita – per essere più numerosi” in collaborazione con il ministro senza portafoglio responsabile della demografia e della politica demografica e l’Istituto Statistico della Repubblica alla fine dello scorso anno.
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