L’SNS, il Partito Serbo del Progresso, è sostenuto dal 51% dei serbi e il suo leader, il primo ministro Aleksandar Vucic viene creduto e appoggiato dal 56% della popolazione. Questi i dati dell’ultima rilevazione della società di ricerche sociali Faktor Plus, secondo la quale se si andasse alle elezioni la soglia di sbarramento del 5% verrebbe superata solo dal Partito Socialista, dal Partito Democratico e dal Partito Radicale.
Alla domanda se arebbe a votare se si votasse domenica, il 50% degli intervistati ha detto di sì, il 27% no e il 23 ha risposto che non saprebbe. Nel corso della conferenza stampa l’analista politico Dejan Vuk Stankovic ha detto di ritenere che si saprà a settembre se si andrà ad elezioni anticipate.
Ad agosto il barometro politico indica che l’SNS raggiunge il 51% dei consensi, il Partito Socialista il 9%, il Partito Democratico il 7%, il Partito Radicale il 5,8%. Al di sotto della soglia di sbarramento si posizionano l’SDS (il Partito Social Democratico, di cui fa parte anche l’ex Presidente della Repubblica Boris Tadic) con il 3,1%, il PUPS (Il partito dei Pensionati Uniti, oggi in coalizione con i socialisti) al 3,1%, l’SDPS (il Partito Social Democratico di Serbia del ministro del commercio Rasim Ljajic) con il 3%, il movimento Dveri con il 2,9%, il DSS )Partito Democratico di Serbia) con il 2,8%, l’SNP (Partito Popolare di Serbia, guidato dal già vicepresidente DSS Nenad Popovic) all’1,3%, l’LDP (il Partito Liberal-Democratico) all’1,2%, il movimento “Dosta je bilo” con l’1% e il partito JS (Serbia Unita, del sindaco di Jagodina Dragan Markovic Palma) allo 0,6%.
Dejan Vuk Stankovic ha dichiarato che i partiti delle minoranze possono contare su un complessivo 4% dei voti.
Con gli attuali alleati il Partito Socialista potrebbe contare su circa il 13-15% dei voti, garantendosi la posizione elettorale più stabile di tutti gli altri, escluso l’SNS. Stankovic ha evidenziato che il DS ha grossi problemi interni e non si può dire quando si avrà una “Siryza serba”. Stankovic non si aspetta una coalizione nel vecchio stile DOS tra LDP, DS e SDS, mentre ritiene possibile un’alleanza elettorale tra Dveri e DSS per poter superare la soglia di sbarramento.
Il risultato dei radicali riflette l’incremento di attenzione sul partito legato al rientro di Vijislav Seselj dalla detenzione all’Aia.
Credono in Vucic in il 56% dei serbi
Il 56% dei serbi crede in Aleksandar Vucic, il 31% gli è contrario mentre il 13% non esprime un’opinione al riguardo. Al secondo posto il presidente della Repubblica Tomislav Nikolic con il 32% dei consensi e il 46% che non gli danno fiducia. Al terzo posto il leader dei socialisti Ivica Dacic con il 30% della fiducia e il 41% contrari. La ministra Zorana Mihajlovic vanta il 30% dei consensi e il 36% di diffidenti. Il leader del partito democratico Bojan pajtic è creduto dal 9% della popolazione mentre il 63% non ha fiducia. Il leader SDS Boris Tadic ottiene la fiducia del 12% contro il 52% di contrari. Anche Vojislav Seselj raggiunge il 12% di consensi con il 57% contro.
Il sostegno ai migranti è approvato dal 70% della popolazione
Il 70 dei serbi appoggia il governo nella sua azione di aiuto ai migranti attraverso la fornitura di acqua, cibo, vestiti, medicine e ripari. Alla domanda specifica i serbi nel 70% dei casi hanno risposto che i migranti sono in difficoltà e vanno aiutati nelle modalità sopra esposte. Dejan Vuk Stankovic ha sottolineato come il sostegno ai migranti sia una delle politiche maggiormente approvate dalla popolazione, che invece si oppone al “muro di Orban” e agli incidenti alla frontiera tra Macedonia e Grecia.
la ricerca è stata effettuata su 1.250 persone in tutto il paese, escluso il Kosovo e Metohija, e condotta tra il 26 e il 30 agosto.
)RTS, 31.08.2015)