Gli esportatori serbi hanno registrato un calo delle esportazioni di quasi il 40% rispetto al 2008, per cui solo circa 1.700 aziende serbe possono vantare una vendita stabile nell’esportazione,risultato molto basso se si tiene in considerazione che in Serbia operano 370.000 società, ha dichiarato consulente Dragoljub Rajic,consulente della rete per il sostegno alle imprese, il quale ha sottolineato che in queste condizioni è molto difficile mantenere in vita le aziende locali, le loro attività economiche e i livelli di occupazione, nonché evitare il fallimento delle stesse aziende.
“La crisi ha imposto alle aziende un lavoro per espandere il loro datebase dei clienti, la collaborazione con più partner per soppravivere queste condizioni difficili”, ha indicato Rajic.
Sottolineando che si deve cambiare l’ambiente d’affari in Serbia e che questi cambiamenti devono essere molto più veloci, Rajic ha detto che bisogna cambiare tutta una serie delle Leggi che impattano sull’economia. “Alcune norme, visto che non si lavora alla loro applicazione e allineamento con gli standard europei, le quali ostacolano l’operatività delle aziende, impongono spese alte e burocratizzano il funzionamento delle imprese. Tutto questo deve essere cambiato molto velocemente”, pensa Rajic.
“Non possiamo più aspettare, perchè i risultati economici dimostrano che siamo al fondo della classifica nella regione”, ha comunicato questo consulente.
Secondo Rajic, oggi la Serbia può competere con la Macedonia e l’Albania per quanto riguarda l’ambiente d’affari, anche se in Macedonia c’è migior ambiente.
Il compito di questa Rete di imprese è l’aumento della collaborazione tra le aziende, il che è molto importante nel periodo della crisi che dura in Serbia già da sei anni. Questa rete è stata creata dai manager e consulenti che lavoravano da anni per le diverse associazioni d’affari in Serbia.
(eKapija, 30.01.2015.)