Le imprese che operano in Serbia hanno presentato lo scorso anno in zona offshore 930 milioni di euro, e la maggior parte del denaro è andato a Hong Kong (764 milioni di euro), in Singapore (67,3 milioni) e alle Isole Vergini britanniche (22 milioni di euro).
Secondo la Banca nazionale di Serbia, allo stesso tempo milioni di euro sono stati trasferiti anche in Panama (10 milioni di euro), Liechtenstein, le Isole Marshall (9 milioni), alla Repubblica Dominicana, al Libano, al Belize e alle Seychelles (3 milioni di euro).
Come riportato dal giornale Blic, è anche interessante il fatto che l’ordine di questi paesi sia cambiato significativamente rispetto a qualche anno fa. Così, ad esempio, nel 2015, i Paesi Bassi erano al primo posto, mentre al secondo e al terzo posto vi era il Lussemburgo e le Isole Vergini britanniche.
L’anno scorso, i primi dieci paesi hanno rappresentato oltre il 97,7% del totale dei pagamenti alle zone offshore.
La maggior parte dei pagamenti sono stati effettuati da aziende del settore metallurgico, fino al 44%.
In zone offshore il denaro è stato trasferito da società per telecomunicazioni wireless e via cavo (7%) da società per la produzione di computer e unità periferiche (7%), da aziende per il commercio di elettrodomestici (6%), da aziende per il commercio all’ingrosso specializzato (5%) e da aziende per la produzione di apparecchiature elettriche per autoveicoli (2%).
Le zone offshore più famoso al mondo sono paesi piccoli come il Liechtenstein, il Principato di Monaco, e paesi con forti economie, come il Belgio, la Svizzera, l’Austria, e la città di Londra. Anche in Asia e in America Latina ci sono molti “paradisi fiscali”, e i più conosciuti sono ad Hong Kong e Macao.
Le società offshore sono un modo legale di fare affari, ma anche un modo più economico e facile di fare affari di quanto non lo sia nei paesi che non si qualificano come paradisi fiscali. Queste società possono aiutare ad evitare legalmente le tasse e i contributi, i controlli finanziari ed altri ostacoli.
Il motivo per la costituzione di tali società potrebbe essere quello di nascondere il legittimo proprietario. Inoltre, il proprietario di una società offshore al momento della vendita di tale società non è obbligato a pagare l’imposta sulle plusvalenze. Se i profitti sono registrati nella zona offshore, il proprietario può pagare i dividendi ed evitare di nuovo la tassazione in Serbia.
La Banca nazionale di Serbia applica la classificazione internazionale dell’Eurostat per le zone offshore.
La NBS ha sottolineato che la Serbia ha compiuto progressi significativi nello sviluppo e nell’approfondimento della cooperazione economica con l’estero, grazie alla forte crescita delle esportazioni produttivamente diversificate e agli investimenti esteri diretti, rendendo la crescita più sostenibile e contribuendo ad un’ulteriore riduzione degli squilibri esterni.
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