Le dichiarazioni del Presidente serbo, Aleksandar Vučić, in cui afferma che le pensioni saranno aumentate del 18,2% in due volte entro il 1° gennaio 2023, nonché che ci sarà un aumento “significativo” del salario minimo e degli stipendi nel settore pubblico, sono valutate dai Sindacati uniti della Serbia, “Sloga”, come un’altra manovra di marketing prima della possibile ripetizione delle elezioni di Belgrado e una grave violazione dei poteri costituzionali da Presidente della Serbia.
Il sindacato “Sloga” ha affermato che Aleksandar Vučić, in qualità di Presidente dello Stato, sta violando gravemente i suoi poteri costituzionali, perché l’annuncio sull’aumento di pensioni e stipendi è di competenza del governo, che attualmente è uscente. “Inoltre il fatto è che l’inflazione ha già mangiato l’aumento e la percentuale annunciata, che è già insufficiente per tutta la vita, e quindi il salario minimo dovrebbe essere di almeno di 500 euro mentre la pensione più bassa dovrebbe essere di 400 euro, per stare al passo con l’inflazione che l’Ufficio di Statistica della Repubblica occulta seriamente attraverso una metodologia di calcolo nota solo a loro”, si legge nell’annuncio.
“Se ricordiamo l’aiuto finanziario dell’anno scorso ai pensionati per un importo di 20.000 dinari, abbiamo ora una replica dello stesso marketing, questa volta in forma diversa ma per gli stessi scopi, e cioè l’acquisto del voto degli elettori più anziani prima dell’eventuale ripetizione delle elezioni di Belgrado a causa della sottile maggioranza di governo e dell’impopolarità della Sapic. Se teniamo conto delle continue intimidazioni alla gente con gli annunci dell’arrivo del duro inverno, della mancanza di energia e di cibo costoso, e allo stesso tempo l’aumento di pensioni e stipendi è tutto chiaro”. La stessa “Sloga” ha valutato che tutto serve a “rafforzare” il culto di Aleksandar Vučić, come padre della nazione, leader e salvatore.
„Povećanje penzija i plata su marketinška manipulacija, jačanje kulta Vučića“
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