Gli ambasciatori dei 27 Stati membri dell’UE hanno rimosso, per almeno 2 settimane, la Serbia dall’elenco dei Paesi per i quali la possibilità di attraversare le frontiere esterne di Schengen era consentita, ha riferito l’agenzia “Tanjug”.
La Serbia, insieme al Montenegro, è stata rimossa dall’elenco a causa del peggioramento della situazione epidemiologica interna. La decisione sarà valida per almeno due settimane, dopodiché la possibilità di riaprire le frontiere esterne dell’UE sarà ridiscussa.
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La rimozione dall’elenco dei Paesi sicuri è stata proposta lunedì sera tardi dalla Germania, che detiene la presidenza dell’UE, ed è stata sostenuta subito da diversi Paesi, tra cui Francia, Spagna e Paesi Bassi.
Il fine settimana scorso, la stessa l’Ungheria ha annunciato che da oggi, 15 luglio, viene introdotta una quarantena di due settimane per i turisti provenienti dalla Serbia che entrano nel territorio magiaro.
I Paesi dell’UE hanno anche preso in considerazione la rimozione dell’Algeria e del Marocco dall’elenco, ma tale proposta non è passata. Lussemburgo e Cipro hanno chiesto che gli Emirati Arabi Uniti fossero inclusi nell’elenco sicuro, sulla base dei dati forniti da Nicosia, ma altri Paesi si sono opposti, e le stesse discussioni si sono avute nel caso di Israele, Libia e Giordania.
Dopo la rimozione dei due Paesi balcanici, solo 13 Paesi rimangono ancora nell’elenco che consente gli ingressi nel territorio europeo, vale a dire Algeria, Australia, Canada, Cina, Georgia, Giappone, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay.
I diplomatici europei hanno riferito all’agenzia “Reuters” che l’inclusione degli Stati Uniti nell’elenco dei Paesi sicuri non è stata nemmeno presa in considerazione, dato l’improvviso aumento del numero di casi di infezione da coronavirus.
Per la Cina, che si trova invece nell’elenco, i viaggi per i cittadini cinesi dipenderanno dal comportamento di Pechino, cioè a chi consentirà tra i Paesi dell’UE di recarsi nel suo territorio.
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