Il 2018 porterà molte sfide alla Serbia, ma avvicinerà il paese anche alla risoluzione di questioni molto importanti per il suo progresso: su questo concordano gli esperti politici. Quattro sono le grandi prove imminenti: elezioni, gli emendamenti costituzionali, la soluzione della questione del Kosovo e ulteriori progressi nel processo di adesione all’UE.
Il direttore esecutivo del CeSID, Bojan Klacar, afferma che, tra le sfide future, le elezioni potrebbero causare le più grandi turbolenze: “Se si terranno solo elezioni a Belgrado, ci aspetta un anno piuttosto pacifico. Ma se dovessero svolgersi anche le elezioni parlamentari, possiamo aspettarci profondi cambiamenti politici e con ciò intendo la riconfigurazione del potere politico, che nella traduzione significa una diversa distribuzione del potere in Parlamento. Ci saranno sfide in termini di relazioni con la Russia e dei nostri progressi verso l’adesione all’UE. Vedo anche il sostegno dell’UE e la comunicazione che ripristinerebbe la fiducia come un potenziale grosso problema”.
BELGRADO: elezioni di marzo
Tra le sfide politiche del 2018, quella maggiore è rappresentata sicuramente dalle elezioni di Belgrado, che dovrebbero svolgersi a marzo, e dovrebbero essere convocate entro il 1° febbraio. Resta da vedere se si svolgeranno quest’anno anche le elezioni parlamentari. Le elezioni di Belgrado sono importanti per il partito di maggioranza in parlamento, perché, in caso di vittoria, confermerebbe il dominio di sei anni sulla scena politica serba. Se l’opposizione vincesse, creerebbe un serio “crack” nella continuità del dominio della coalizione SNS-SPS.
LA COSTITUZIONE: consenso
Gli emendamenti all’atto legale più importante del paese – la Costituzione – sono in corso dall’anno scorso. Il Presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato più volte che la Costituzione verrà cambiata solo in presenza di un ampio consenso su questo tema.
Gli emendamenti più certi saranno collegati alla magistratura, nel tentativo di armonizzare la Costituzione con i requisiti della Commissione di Venezia. La prima bozza di lavoro degli emendamenti alla Costituzione in questo settore dovrebbe essere completata entro la metà di gennaio. Il problema più grande è rappresentato dal preambolo riguardante il Kosovo, che probabilmente verrà modificato o cancellato del tutto. Tuttavia, prima che ciò accada, il Parlamento deve ottenere il via libera dai deputati dell’opposizione o condurre un referendum nel paese.
KOSOVO: accordo
Il Kosovo rimane uno degli argomenti più dolorosi per i serbi. Quest’anno dovrebbe essere l’anno in cui trovare una soluzione permanente a questo problema. Il Presidente Vucic ha annunciato che, a marzo, le autorità presenteranno una proposta che “differirebbe dalle soluzioni facili” e che “richiede che vengano presi dolorosi compromessi da entrambe le parti”. Vucic ha anche affermato che è molto probabile che la proposta venga fortemente criticata da tutte le parti coinvolte.
EUROPA: integrazione
Tutti sanno che l’adesione della Serbia all’UE è strettamente collegata al raggiungimento di un accordo con le autorità del Kosovo. Non è un caso che il primo capitolo che la Serbia ha aperto nel processo di adesione – il capitolo 35, che riguarda il Kosovo – sia anche l’ultimo capitolo che il paese chiuderà.
Il progetto di strategia per l’adesione all’UE stabilisce che la Serbia potrebbe diventare un membro dell’UE entro il 2025 e che il paese dovrebbe chiudere tutti i capitoli negoziali entro il 2023. Nella prima metà di quest’anno, la Serbia dovrebbe aprire un minimo di quattro capitoli. Finora, sono stati aperti 12 capitoli su un totale di 35.
(Blic, 06.01.2018)
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