Sebbene l’Unione Europea stia ora concentrando la propria attenzione soprattutto sulle questioni interne sollevate dalla spaccatura con la Gran Bretagna, il suo processo di espansione verso i Balcani occidentali non deve essere arrestato, e la Serbia rappresenta in questa ottica una “tigre economica” che merita il suo posto all’interno dell’Unione.
È quanto emerso il 27 giugno a Vienna durante i lavori della conferenza “La strada della Serbia verso l’UE – sfide e opportunità”.
Il dibattito, organizzato dal Senato dell’economia della Serbia e dallo studio legale Lansky, Ganzger+partner, è stato presieduto nella moderazione da Wolfgang Petritsch, ex-alto rappresentante della comunità internazionale per la Bosnia-Herzegovina e rappresentante dell’UE per il Kosovo. Petritsch ha sottolineato che, dopo la svolta segnata dalla Brexit , questo è il momento per l’UE di concentrare la propria attenzione su se stessa, e che, proprio in virtù di questo nuovo scenario, la Serbia, in quanto paese più grande all’interno della sua aerea, avrà bisogno di intraprendere sforzi extra per acquisire lo status di membro. Se l’attenzione dell’Unione è ora volta alle questioni interne, il Sud-est europeo potrebbe potenzialmente assumere un ruolo più significativo nel processo.
Il vice presidente della Camera di commercio federale austriaca, Christoph Matznetter ha ricordato invece come la Gran Bretagna sia stata tra quei membri che hanno maggiormente supportato l’allargamento dell’Unione e ha quindi manifestato il timore che ora il supporto a tale processo possa risultare indebolito. Conseguentemente ha espresso la speranza che la UE rimanga fedele alla sua politica di allargamento, dichiarando la ferma volontà da parte del suo paese di supportare il processo di adesione della Serbia.
Matznetter ha giudicato in termini positivi il processo di industrializzazione in Serbia, valutando che nei trascorsi 24 mesi il paese è diventato addirittura più interessante della Cina, considerando la presenza di una forza lavoro ben preparata e di meno problemi logistici. Il suo potenziale industriale è quindi uno dei più allettanti nei Balcani e la Serbia può diventare la “tigre economica” della regione.
(Tanjug, 06.28.2016)