Il Presidente delle Associazioni di consumatori nazionali della Serbia, Goran Pavlovic, ha affermato che, se la Slovacchia, l’Ungheria e la Polonia affermano di essere figurativamente dei contenitori per rifiuti per i prodotti dell’UE, perché i consumatori di questi paesi acquistano gli stessi prodotti delle loro controparti dell’Europa occidentale ma di qualità inferiore, la Serbia è, invece, una vera e propria discarica in cui confluisce la merce di scarto dell’UE.
“C’è un elenco di prodotti che questi paesi hanno rivelato, ma c’è una lista ancora più ampia degli stessi prodotti dell’UE che contengono diversi ingredienti venduti in Serbia. Se questi tre paesi si definiscono cestini per i rifiuti dell’UE, allora siamo in gravi difficoltà, perché la Serbia è una vera e propria discarica”, aggiunge Pavlovic, spiegando che la merce proveniente dall’UE verso l’Europa sudorientale e verso i paesi del terzo mondo ha lo stesso imballaggio e lo stesso nome, ma qualità completamente diversa (inferiore). Questi prodotti provengono di solito dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia.
“Quando si guarda l’etichetta, si potrebbe pensare che gli ingredienti sono gli stessi, ma non lo sono. Se vedete un’etichetta scritta in lingua serba, macedone e montenegrina, si sa che questo prodotto è stato destinato ai paesi del terzo mondo. Quando un’etichetta è scritta in tedesco o in spagnolo, sapete che è stato realmente prodotto in Germania o in Spagna”, aggiunge Pavlovic.
A proposito di chi controlla i prodotti che dall’UE arrivano in Serbia, Pavlovic chiarisce che solo una o due persone ne sono responsabili. “Non puoi avere una o due persone a decidere cosa è meglio per noi. C’è una grande pressione proveniente dalle lobby di importazione”, aggiunge.
Inoltre, la Serbia non dispone di un appropriato laboratorio di riferimento e l’Associazione nazionale dei consumatori solitamente invia all’estero i prodotti che arrivano in Serbia per sottoporli a test.
(Dnevnik, 27.07.2017)
https://www.dnevnik.rs/ekonomija/naslovi/papovic-srbija-je-deponija-za-proizvode-iz-eu-27-07-2017
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