Secondo le prime stime PIL serbo a -6,5%

Il vero calo del prodotto interno lordo (PIL) della Serbia nel secondo trimestre di quest’anno è del 6,5%, secondo una rapida stima dell’Ufficio statistico della Repubblica (RZS). Secondo una stima flash infatti il calo reale del PIL della Serbia nel secondo trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è stato del 6,5%.

Come sottolineato nell’annuncio, il calcolo del PIL trimestrale per il secondo trimestre 2020, più dettagliato e fatto a livelli di aggregazione più bassi, sarà pubblicato nell’annuncio trimestrale PIL nella Repubblica di Serbia il 31 agosto.

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Questo dato, che rappresenta il minor calo in Europa dopo la Lituania, non significa molto perché è “tipico per i Paesi poveri”, afferma il professore della Facoltà FEFA di Belgrado, Goran Radosavljevic.

“Ci sono almeno una dozzina di Paesi sottosviluppati in più nel mondo che segnano una caduta minore rispetto alla Serbia; la Bielorussia per esempio ha registrato ufficialmente una crescita dell’economia nella prima metà del 2020”, ha detto Radosavljevic all’agenzia “Beta”.

Il calo più basso del PIL della Serbia rispetto ad altri Paesi europei non è, come ha detto, il risultato di una buona politica economica dello Stato, ma dipende dalla struttura dell’economia che si basa su settori che non hanno subito un grande declino a causa della pandemia.

La Premier serba Ana Brnabic ha dichiarato domenica scorsa che il secondo trimestre si è chiuso con un calo del 6,5% del PIL, anche se si prevedeva che sarebbe stato molto più alto, -15,4%. La stessa ha continuato dicendo che già a giugno si è vista una leggera crescita dello 0,1% e che la Serbia è stata la seconda economia in più rapida crescita in Europa nel secondo trimestre, subito dopo la Lituania.

Tuttavia, Radosavljevic ha affermato che i rappresentanti delle autorità governative, pubblicando delle informazioni prima che vengano annunciate dalle istituzioni competenti a questo tipo di analisi, “delegittimano le istituzioni”.

A giudicare dai dati pubblicati sulla produzione industriale, la crescita economica è guidata dall’industria alimentare, chimica e petrolifera, che lo scorso anno non ha funzionato a causa della ricostruzione. Tuttavia, l’osservazione di brevi serie di dati, secondo Radosavljevic, non dice nulla sull’economia di un Paese.

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