Nel rapporto “World Press Freedom Index per il 2022”, stilato da “Reporter Senza Frontiere”, la Serbia è il peggiore di tutti i Paesi dell’ex Jugoslavia, sebbene sia salita di 14 posizioni rispetto al 2021. Quest’anno è al 79° posto, ed è nella categoria dei Paesi “problematici”. La Croazia al 48° posto è nella categoria “soddisfacente”, mentre la Slovenia al 54° è anche lei tra i Paesi “problematici”, così come la Macedonia del Nord al 57°, il Montenegro al 63° e la Bosnia ed Erzegovina al 67° posto. Nella regione dei Balcani occidentali, solo l’Albania si è classificata peggio della Serbia, ed è al 103° posto.
Secondo il “World Press Freedom Index” c’è una doppia polarizzazione nel mondo, intensificata dal caos dell’informazione, che è presente sia nei singoli Paesi sia nelle relazioni tra Paesi a livello internazionale. Il rapporto per il 2022, che valuta lo stato del giornalismo in 180 Paesi e territori, sottolinea gli effetti catastrofici del caos informativo derivante dallo spazio informativo online globalizzato e non regolamentato il quale incoraggia la diffusione di notizie false e della propaganda.
La Norvegia rimane in cima all’indice mondiale della libertà di stampa in Europa, poiché è ancora al 1° posto. È una sorpresa che l’Estonia abbia conquistato il 4° posto e la Lituania il 9°. Si tratta di due ex Paesi comunisti che ora sono tra i primi 10 in termini di libertà dei media, mentre i Paesi Bassi, che prima erano tra i primi 10, ora sono al 28° posto. La Grecia è al 108° posto e ha sostituito la Bulgaria (91°) all’ultimo posto in Europa. Il rapporto afferma inoltre che la repressione si è intensificata nell’Europa orientale e nell’Asia centrale.
Po Indeksu slobode medija Reportera bez granica, Srbija najgora od zemalja ex-Yu
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