In questo momento l’unica opzione è che lo stato riduca temporaneamente le accise sul carburante. Alcuni esperti suggeriscono di cambiare la politica delle accise.
Pochi Stati nel mondo possono hanno la possibilità di influenzare il movimento dei prezzi del petrolio grezzo sul mercato mondiale, ma tutti hanno meccanismi per diminuire le oscillazioni, ovvero possiedono politiche fiscali (le accise). Un’opzione sarebbe che lo stato riduca temporaneamente le accise.
In caso di disordini drastici nel mercato, che è attualmente il caso in tutti i paesi della regione, non solo in Serbia, tutti gli occhi sono rivolti verso lo stato. In Serbia la benzina di 95 ottani ha raggiunto il prezzo di 155.90 dinari al litro, l’Eurodiesel ha 165 dinari al litro, mentre, il prezzo di un combustibile di alta qualità, per esempio del extra eurodiesel costa 170.40 dinari per litro. Con gli incentivi fiscali da ogni litro di diesel, lo stato prende il 53.2% del costo, e dalla benzina, il 54,5%.
La possibilità, di ridurre temporaneamente le accise, è stata recentemente annunciata dal Ministro dell’Energia Aleksandar Antic, il quale ha affermato che il governo monitorerà la situazione sul mercato petrolifero mondiale e se i prezzi aumenteranno ancora, il governo prenderà in considerazione le misure disponibili.
In Serbia, l’ultima volta che le accise sono state ridotte è stato nel 2012, quando il governo ha contribuito alla riduzione del carburante per un periodo di sei mesi. Gli analisti ritengono che con la diminuzione delle accise lo stato non perderebbe molto.
“Quando aumenta il prezzo il traffico cala del 10%”, dichiara per il giornale “Novosti” Dragan Skrnjic di “Eko-Club Serbia”. “È chiaro che nell’importo finale arrivano meno soldi nel tesoro dello stato.
È chiaro che gli aumenti dei prezzi influenzano i prezzi di altre materie prime, ad esempio dei prodotti agricoli, portando così al calo del fatturato e a minori entrate statali dalle tasse. La riduzione delle accise non sarebbe l’unica soluzione. Gli esperti di Petrol ritengono che uno dei modi sia la ridistribuzione della quantità di accise, e l’uso di carburanti alternativi.
“Anche se la Serbia è da sempre considerata come uno dei mercati più avanzati di auto-gas in Europa, dopo l’introduzione di accise alte, di 400 euro per tonnellata (mentre in Slovenia 120 euro per tonnellata e in Croazia 140), l’andamento dei consumi ha cominciato a diminuire, e dopo l’introduzione di queste ultime accise questo mercato si è ridotto del 30%”, dice per “Novosti” Bojan Kocic, direttore di “Petrol”. “È interessante notare che il metano, che ha lo stesso status del GPL, non è soggetto ad accise. Lo stesso vale per il GNL (gas naturale e idrogeno), mentre per l’energia elettrica è stata introdotta un’accisa minima.
Kocic ritiene equo che una parte delle accise del GPL vengano trasferite al GPL per equilibrare così la posizione di mercato di tutti i prodotti energetici definiti come combustibili puri in conformità con la direttiva europea.
Passando al combustibile ecologico, le conseguenze per il bilancio dello Stato sarebbero neutrali. Infine, la soluzione potrebbe essere quella di incoraggiare l’installazione di impianti a GPL e metano, che possono essere implementati in una strategia congiunta con aziende operanti nel settore energetico. Questo sarebbe anche un passo avanti nell’adempiere agli impegni in termini di riduzione delle emissioni di gas nocivi , afferma il direttore Kocic.
PREZZI SENZA CONTROLLO
Dopo il grande decollo, il prezzo di un barile di petrolio grezzo si è fermato ed è cominciato a diminuire. Attualmente è a circa 75 dollari al barile.
“Ci vuole del tempo per spendere le scorte acquistate a prezzi più alti “, spiega Bora Tatic, vicepresidente dell’Associazione delle autostazioni di gas private della Serbia. “Anche il corso del dollaro nei confronti dell’euro dovrebbe essere monitorato, in quanto influisce anche sul prezzo finale. Dall’inizio dell’anno, il prezzo medio al dettaglio del carburante dell’ultimo giorno di maggio è stato più alto, per la benzina del 6,1% e per il diesel del 7,5%. La benzina così è aumentata di 8.79 dinari e il diesel di 11.30.
(http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/ekonomija/aktuelno.239.html:731730-STRUCNjACI-SAGLASNI-Drzava-ne-bi-mnogo-izgubila-smanjivanjem-akciza-na-gorivo)
This post is also available in: English