“Se la Serbia introduce sanzioni alla Russia è come se si sparasse alle gambe”

In un`intervista rilasciata al quotidiano Vecernje Novosti, l`Ambasciatore della Federazione Russa Aleksandr Cepurin ha dichiarato “Se la Serbia intoducesse sanzioni alla Russia sarebbe come se si sparasse alle gambe. Una decisione di questo tipo potrebbe essere presa solo da politici suicidi, dal momento che la Serbia non trarrebbe altro che danno da un simile provvedimento.”

Riportiamo qui di seguito l’intervista integrale.

 Le sanzioni verso la Russia sono state introdotte da una trentina di stati tra i 193 stati membri dell`UN, e tra di queste non vi è nessuno degli stati membri del BRIC. Anche la maggior parte dei paesi che confinano con la Serbia non hanno introdotto sanzioni, e quelli che l’hanno fatto, quando hanno visto le contro-sanzioni imposte dalla Russia, si sono resi conto di ciò che questo comporta. Alcuni stati sostengono di non aver ben capito di cosa si trattasse. Dopotutto Cuba è soggetta a un regime di sanzioni già da alcuni decenni, e la popolazione sostiene il governo. È giunto il momento di ragionare sull’eventualità di eliminare tutte le sanzioni. Di questo potrebbero beneficiare sia l’Est che l’Ovest europei.

Ma adesso le pressioni dell’Occidente sono sempre più forti e la Serbia viene spinta a cambiare decisione e a scegliere da che parte vuole porsi nel conflitto ucraino…..

Perchè mai la Serbia dovrebbe farlo e dovrebbe compromettere così il parternariato strategico russo-serbo che è stato siglato solo un anno fa?. È stata forse la Russia che 15 anni fa ha bombardato la Serbia e ha appoggiato i separatisti kosovari? Siamo forse noi che non riconosciamo l’integrità territoriale della Serbia?

Siete soddisfatti della posizione di politica estera che ha adottao il Governo di Belgrado?

Comprendiamo la posizione specifica della Serbia e la politica del Governo che vuole che la Serbia aderisca all`UE. Apprezziamo la posizione di equilibrio che la Serbia ha adottato nei confronti degli avvenimenti in Ucraina, dove il problema principale in questo momento – è di evitare una strage di massa di civili nel sud-est del paese. Il potere di Kiev ha già de facto trasfromato Donetsk in Stalingrado, in Gernika, o se volete, in Vukovar.

Il Cremlino chiederà a Belgrado di legarsi più fermamente alla Russia o per il Governo di Mosca la nostra attuale posizione neutrale è garante sufficiente di fiducia?

Speriamo che la Serbia dia un contributo positivo nella risoluzione del conflitto tra Kiev e Donetsk, e che appoggerà decisioni politiche pacifiche. La Serbia potrebbe essere generatore di iniziative positive. La questione ucraina non si risolverà con sanzioni, ma solo evitando le violenze e gli scontri. Speriamo che la Serbia non prenda posizione e che fornisca un contributo positivo nella risoluzione del conflitto.

Quale forma di aiuto concreto vi aspettate dalla Serbia quando prenderà la Presidenza dell`OCSE?

Inanzitutto che abbia ”la spina dorsale” e che sia neutrale al massimo grado in tutto il dialogo, che delegherà personale specializzato in grado di gestire tutte le sfide dell’Europa.

Su quali benefici può contare la Serbia se non si unisce alle sanzioni?

La Serbia e la Russia sono partner naturali e il nostro rapporto non si basa sui vantaggi ma va al di là di queste dinamiche. Il Premier Vucic poco tempo fa a Mosca ha cercato e ha ricevuto ulteriori benefici per la  Serbia nel progetto del “South Stream”. Questo è il più grande investimento in Serbia, del valore di 2,1 miliardi di euro. Speriamo che la stupidità o l’odio nei confronti della Russia o della Serbia non metta a repentaglio ciò che potete ottenere.

La Bulgaria ha di recente congelato la realizzazione del “South Stream”. È possibile che questo progetto capitale possa fallire?

Alla luce dei fatti in Ucraina, questo progetto acquista più importanza che mai. Per la Bulgaria, l’Austria, la Serbia e l’Ungheria questo progetto è di massima importanza economica. In un modo o nell’altro il gas arriverà al sud d’Europa.

La Serbia usufruisce in misura sufficiente del vantaggio offerto dall’accordo economico con la Russia?

Anche senza le contro-sanzioni, le possibilità della Serbia per l’export di prodotti agricoli sono enormi, e adesso aumentano ulteriormente. Si libera il posto sul mercato russo che è stato occupato da grandi aziende occidentali. La Serbia potrebbe prendere il posto di alcune di esse, specialmente nell’esportazione di carne, prodotti lattieri, frutta e verdura. L’esportazione può raddoppiare. Sinceramente, non vedo grandi progetti reali, – oltre al “South Stream” e allo sviluppo dell’agricoltura – che nei prossimi anni possano permettere ai cittadini serbi di vivere meglio.

Fino a che punto i fatti in Crimea possono far sì che la Russia, seguendo i propri interessi, arrivi, nonostante tutto, a riconoscere l`indipendenza del Kosovo?

Il Kosovo e la Crimea sono due casi differenti. La Russia continuerà a sostenere senza ambiguità l’intergità e la sovranità territoriale della Serbia. Vorremmo che coloro che adesso pretendono che la Serbia riconosca l’integrità dell’Ucraina con la Crimea, prima riconoscessero l’integrità della Serbia con il Kosovo.

Come reagirebbe la Russia se la Serbia cambiasse posizione circa l`adesione alla NATO?

Non esistono né interessi pragmatici né motivazioni logiche per una cosa di questo tipo. Sia la Serbia che la Russia sanno bene cos’è la NATO.

Come commenta il fatto che la polizia stia indagando sulla privatizzazione dell`Industria Petrolifera di Serbia (NIS)?

Sarebbe bene che tutto questo venisse fatto in modo civile, e la privatizzazione e il controllo.

(Vecernje Novosti, 14.08.2014. Traduzione di Elena Grammatica)

Nella serata dello stesso giorno in cui Cepurin ha rilasciato l’intervista, Vucic ha commentato di non aver interpretato le parole dell’Ambasciatore russo come una minaccia.

Il giorno seguente, il 15 agosto, in un’intervista al medesimo quotidiano, Vecernje Novosti, il Premier ha ribadito che la Serbia non ha intenzione di modificare la sua posizione nei confronti della Russia e che è convinto che questo non metterà a repentaglio il cammino del paese verso l’Europa.

cepurin

 

 

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