Lo sciopero iniziato l’altro ieri in alcune città della Vojvodina e di Belgrado dai dipendenti delle poste serbe è proseguito oggi, estendendosi ad altre due unità lavorative a Zemun.
Stefan Mitrović, presidente del sindacato dei lavoratori delle poste di Sloga, afferma che il sindacato sostiene lo sciopero spontaneo iniziato dai colleghi di Novi Sad.
Per protesta, i postini chiedono un aumento dei salari di almeno il 30%, l’assunzione di nuovi lavoratori e l’esborso degli stipendi dai profitti dell’anno precedente entro la fine di ottobre.
Più del 90% dei dipendenti del servizio di corriere Post Express e quasi il 15% degli addetti agli sportelli postali hanno scioperato l’altro ieri nella zona di Novi Sad, Vrbas, in alcune zone di Belgrado e nel Centro postale di Pančevo. Oggi si sono uniti ai colleghi di due unità lavorative di Zemun.
I postini in sciopero sono insoddisfatti perché i loro stipendi sono inferiori del 50% rispetto alla media nazionale, oltre che per le cattive condizioni di lavoro. Essi sottolineano che il numero di dipendenti dell’azienda è preoccupantemente basso, in particolare per quanto riguarda i postini, gli addetti agli sportelli, i corrieri e gli addetti ai reparti di lavorazione. Per questo motivo, si registrano numerosi reclami da parte degli utenti e ritardi nella consegna dei pacchi.
Mitrović afferma che diversi scioperanti hanno riferito di aver subito pressioni per interrompere lo sciopero.
Su iniziativa del sindacato Radnik e del sindacato Nezavisnost, i rappresentanti di questi sindacati hanno incontrato il direttore ad interim delle Poste serbe, Zoran Đorđević, che li ha informati che alcune misure erano già state attuate e che i coordinatori locali avrebbero incontrato i dipendenti postali in sciopero. Ha inoltre informato i sindacati che oggi è previsto un incontro con i corrieri Post Express di Belgrado e domani con quelli di Novi Sad.
(Danas, 26.10.2023)
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