“Sono un po’ tesa, ma allo stesso tempo onorata di essere la prima donna presidente del DSS, Partito Democratico di Serbia. Sono la prima donna in questo ruolo non solo per quanto riguarda il mio partito ma in assoluto in Serbia. Indirizzerò la mia attività verso il decentramento interno e il rafforzamento della democrazia”, dichiara in un’intervista al Kurir Sanda Raskovic-Ivic, già ambasciatrice di Serbia a Roma.
Lei ha dichiarato che la sua politica sarà coerente con le scelte che ha fatto finora il partito. Apporterà qualche cambiamento? E se sì, quali?
“Romaniamo euroscettici e contrari all’adesione del paese alla NATO. La Serbia deve perseguire una politica estera neutrale. Questa è la strategia, ma tatticamente ci saranno delle novità attraverso un diverso approccio alle questioni politiche e verso gli elettori. Intendo costituire un blocco nazionale che punterà a difendere la Costituzione e a richiedere referendum sull’adesione all’Unione europea e alla NATO. Non si tratterà di formare un nuovo partito, ma un movimento al cui centro ci sarà il DSS”.
Con chi pensate di dialogare per sviluppare questo movimento?
“Con il movimento Dveri, e dialogheremo anche con i radicali. con il comitato dei liberali serbi, con le associazioni dei rifugiati e dei veterani”
E con Nenad Popovic? Vi riunirete con il suo SNP, Srpska Nadorda Partija (NdT: Partito del popolo serbo)
“Prima devono formare un partito. Dopo che lo avranno fatto potremo anche conoscere il loro programma”.
Vi è possibilità di lavorare con l’SNS, Partito del Progresso Serbo?
“La collaborazione può avvenire a livello locale. A livello nazionale saremo all’opposizione di SNS e DS”
Su cosa si differenzierà rispetto a Vojislav Kostunica?
“In tutto quello che in effetti differisco da lui. Non ho bisogno di essere la pallida copia di Kostunica. Ho la mia formazione, le mie competenze, la mia biografia politica e professionale. Sarò più presente nei territori e più vicina alla gente”.
Kostunica si è congraulato?
“Aspetto di vederlo”
Potrà sopravvivere il DSS come un partito senza rappresentanza parlamentare?
“La sopravvivenza dipenderà da tutti noi, dalla nostra dedizione al lavoro, dal nostro impegno a preservare l’unità del partito. Le prossime elezioni locali, e presto anche provinciali in Vojvodina, saranno il primo test per la mia leadership, mentre al più tardi entro tre anni ci saranno le elezioni politiche, quando ci aspettiamo di superare la soglia di sbarramento e di ritornare in Parlamento”
(Kurir, 14.10.2014)