SAM: I giovani serbi di età compresa tra i 20 e i 30 anni scappano all’estero

I giovani serbi di età compresa tra i 20 e i 30 anni il più delle volte decidono di emigrare temporaneamente all’estero a causa della qualità migliore della vita fuori del proprio Paese, della sicurezza sociale, delle condizioni di lavoro e della possibilità di un avanzamento di carriera; sono i risultati della ricerca sulla migrazione circolare, presentata dall’Associazione serba dei manager (Srpska asocijacija menadžeraSAM).

Allo stesso tempo, circa il 30% degli intervistati cita la situazione familiare e la nostalgia di casa come i motivi più comuni per un ritorno, mentre altri motivi includono il raggiungimento di una sicurezza finanziaria, l’offerta di lavoro in Serbia e il desiderio di contribuire allo sviluppo del proprio Paese e della società; la ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto “Migrazioni circolari – Agire responsabilmente per il futuro della Serbia”, ed è in fase di attuazione con il sostegno del governo della Svizzera.

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“Abbiamo condotto la ricerca per esaminare la situazione del mercato, per capire cosa possono fare le aziende al fine di attrarre e trattenere il personale; quindi per scoprire come i manager superino la mancanza di personale adeguato per determinate occupazioni, e quali sono i fattori aggiuntivi che rendono vani gli sforzi delle aziende e che devono essere affrontati”, ha affermato la direttrice esecutiva di “SAM”, Jelena Bulatović.

La stessa ha valutato che tre fattori insieme, aziende, facoltà, Stato, possono creare un ambiente che stimoli i giovani a rimanere in Serbia o a tornarci dopo aver studiato e lavorato all’estero.

Quasi l’80% dei dirigenti intervistati ha affermato che gli effetti del deflusso di personale qualificato dalla Serbia si fanno sentire sul mercato del lavoro.

La maggior parte del personale manca nelle occupazioni IT, in particolare analisti di dati e simili, ma la ricerca ha mostrato anche una carenza di venditori, commercialisti, autisti, magazzinieri, mulettisti e personale per varie occupazioni nell’agricoltura e nell’edilizia.

I datori di lavoro di solito trovano nuovo personale attraverso delle raccomandazioni da parte di loro dipendenti o attraverso il portale del lavoro. Anche gli annunci sui social network sono piuttosto efficaci, mentre le aziende raramente raggiungono nuovo personale attraverso il Servizio di impiego nazionale.

Per ovviare alla carenza di manodopera, le aziende adeguano il proprio business intensificando la collaborazione con le facoltà (40% degli intervistati), o agiscono attraverso l’automazione dei processi, l’introduzione di nuove tecnologie e la dislocazione dei siti produttivi.

Per ora, solo il 10% degli intervistati decide di “importare” manodopera.

http://novimagazin.rs/vesti/sam-iz-srbije-u-inostranstvo-najcesce-odlaze-mladi-izmedju-20-i-30-godina

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