Salvi i risparmi e i licenziamenti

I rappresentanti della coalizione di governo hanno definito le misure per la riduzione del deficit pubblico. Risparmi su sovvenzioni, forniture pubbliche e investimenti. Rinviata ad ottobre la razionalizzazione del settore pubblico.

Il Governo è sempre più vicino a varare i provvedimenti che dovranno frenare la crescita del segno meno nel bilancio pubblico. Nell’incontro di ieri si è trovato l’accordo sulla dinamica dei salari pubblici per quest’anno e per il prossimo. Si è deciso di procedere a modifiche in autunno alla legge sul lavoro e a quella sulle costruzioni.

Il bilancio sarà salvaguardato attravero risparmi di spesa. “Ridurremo la spesa pubblica di 40 miliardi di dinari. È stato deciso un piano d’azione specifico che consentirà la razionalizzazione dei dipendenti del settore pubblico. La Serbia ha bisogno di effettive riforme strutturali. Verranno incoraggiati solo coloro che producono effettivamente, che investono e che impiegano persone e non vogliamo perdere soldi su attività in perdita e improduttive. A livello statale il deficit sarà contenuto al 4,7%”, ha dichiarato Dinkic.

Stime di istituzioni internazionali, compresa la Banca Mondiale, dicono che il bilancio dello Stato serbo paga almeno 20.000 dipendenti in più rispetto alle necessità del paese. Ridondante, secondo tali istituzioni, anche il personale degli enti locali, in particolare il personale paramedico nella sanità e quello educativo nelle aree rurali.

I rappresentanti della coalizione di governo hanno deciso di procedere a modifiche alla legge sul lavoro e a quella sulle attività edificatorie, con in primo luogo l’obiettivo di semplificare le procedure di assunzione e di licenziamento. Per gli investitori il principale cambiamento riguarderebbe la possibilità di pagare le liquidazioni dei lavoratori in eccesso non sulla base della loro intera vita lavorativa ma solo in base all’ultimo anno di lavoro.

Gli esperti comunque sottolineano che è necessario introdurre maggiore flessibilità nell’orario di lavoro. L’attuale legge sulle costruzioni finisce per richiedere 260 giorni per un permesso di costruzione e bisogna semplificare le procedure burocratiche.

Secondo il professor Milojko Arsic è necessario un sostegno reale agli investmenti tale che le nostre strade non debbano costare più che quelle tedesche. Inoltre è necessario semplificare i cambi di proprietà delle imprese di costruzioni stradali per evitare che si verifichino le situazioni che hanno caratterizzate le imprese prima in mano a Milo Djuraskovic. Un controllo stabile del bilancio pubblico non può essere raggiunto senza una riforma delle pensioni.  “Il primo passo dovrebbe essere quello di premiare chi si ritira dal lavoro più tardi e di penalizzare chi si ritira prima. Il secondo passo quello di innalzare per le donne l’età minima richiesta per la pensione”, dice il professor Arsic.

(Vecernje Novosti, 12.06.2013)

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