Nell’intervista rilasciata a Euractiv, l’Ambasciatore italiano in Serbia, S.E. Luca Gori, parla di tutti gli aspetti delle relazioni serbo-italiane, compreso il rafforzamento della presenza e dell’attenzione dell’Italia nella regione dei Balcani occidentali.
Commentando quest’ultimo aspetto, l’Ambasciatore Gori ha detto che “l’Italia ha sempre guardato alla Serbia e ai Balcani come a una regione strategica, e insieme a Belgrado stiamo affrontando alcune sfide comuni cruciali. Pace e stabilità nella regione, flussi migratori, crescita e sviluppo economico, innovazioni tecnologiche: sono questi i campi in cui Italia e Serbia stanno cooperando.”
Uno dei segmenti di cooperazione che si sono sviluppati con continuità nell’ultimo decennio o giù di lì è sicuramente la collaborazione economica tra i due Paesi dove l’Italia, secondo l’Ambasciatore, è “uno dei maggiori partner commerciali ed economici della Serbia”. Secondo i dati del 2022, sono circa 1.200 le aziende italiane attualmente registrate in Serbia, che hanno creato complessivamente ben 50.000 posti di lavoro. Nello stesso anno, il nostro commercio bilaterale ha raggiunto il record di 4,6 miliardi di euro (+10,5% rispetto al 2021), con 2,58 miliardi di euro di esportazioni italiane (6,6% dell’import totale della Serbia) e circa 2 miliardi di euro di importazioni italiane (8,4% dell’export totale della Serbia). L’Italia è attualmente il terzo partner commerciale della Serbia, come confermato anche nel primo trimestre del 2023 quando si è raggiunto un valore di 1,45 miliardi di euro di scambi bilaterali. Le aziende italiane contribuiscono a oltre il 5% del PIL serbo”.
Commentando il recente Business and Science Forum italo-serbo, l’Ambasciatore ha detto che “è l’espressione della nostra visione di sviluppare una strategia organica e di mettere la cooperazione economica al centro della presenza italiana in Serbia e nei Balcani occidentali. In quell’occasione, abbiamo portato a Belgrado 150 aziende italiane. Abbiamo organizzato 450 incontri B2B e firmato 13 accordi. Il nostro obiettivo è quello di rinnovare la nostra presenza economica in Serbia puntando sulle opportunità offerte da alcuni settori strategici con una componente tecnologica più importante: transizione verde ed energetica, agricoltura sostenibile e agri-tech, infrastrutture e cooperazione scientifica”.
Ha aggiunto che diverse organizzazioni imprenditoriali/commerciali italiane, come Credit Export Agencies, Cassa Depositi e Prestiti, SACE e SIMEST, forniranno strumenti di finanziamento per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Serbia.
Per quanto riguarda lo sforzo della Serbia per entrare nell’UE, l’Ambasciatore Gori ha espresso ancora una volta il sostegno dell’Italia e ha detto di aver lodato lo sforzo di Belgrado per portare avanti importanti riforme, a partire da quelle nel campo della giustizia recentemente attuate”. Ha poi aggiunto che “molto resta da fare – sono necessari ulteriore lavoro e impegno politico per continuare e approfondire le riforme, soprattutto nei settori chiave della libertà dei media e della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Incoraggiamo il governo a continuare i suoi sforzi, in linea con le priorità identificate dal Rapporto della Commissione europea sulla Serbia. Siamo pienamente consapevoli della frustrazione esistente in Serbia riguardo al processo di allargamento che è diventato molto complesso. Abbiamo bisogno delle nuove idee. La rapida integrazione dei Balcani occidentali nel mercato unico potrebbe diventare un nuovo motore di cambiamento, come ha notato di recente la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.”
Infine, l’Ambasciatore ha parlato della sua vita in Serbia e della sua impressione di questo Paese, sottolineando di essere rimasto “stregato” da Belgrado e dalla sua straordinaria dinamicità. Ha anche detto di essere particolarmente soddisfatto della reazione della gente del posto quando dice loro che è l’Ambasciatore italiano, a riprova del fatto che i serbi hanno ancora un grande amore per l’Italia e per tutto ciò che è italiano.
(Euractiv, 03.07.2023)
This post is also available in: English