Risoluzione su Srebrenica: due possibilità davanti alla Serbia

La leadership politica serba domani dovrebbe iniziare le consultazioni in merito alla posizione da tenere riguardo  la Risoluzione delle Nazioni Unite su Srebrenica proposta dal Regno Unito. Vi è la possibilità di cambiare il testo attraverso degli emendamenti o di appellarsi alla Russia e al suo potere di veto.

Davanti alla Serbia vi sono in pratica due opzioni. La prima è quella di seguire la richiesta del presidente della Repubblica serba di Bosnia Milorad Dodik, il quale chiederà al capo della diplomaziona russa Sergej Lavrov di porre il veto sulla risoluzione. La seconda è quella di tenere colloqui diretti con Londra, o anche attraverso altri componenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, al fine di introdurre emendamenti al testo proposto, che in vari passaggi è molto sfavorevole alla Serbia. Ecco dunque il quadro che attende Aleksandar Vucic di ritorno dalla visita in Norvegia, il quale dovrà condurre una offensiva diplomatica sull’East River come anche a Belgrado, contattando tutte le principali rappresentanze diplomatiche per spiegare la propria posizione.

Secondo le nostre fonti il Regno Unito per la risoluzione che verrà votata il 7 luglio può contare all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sull’appoggio di stati Uniti e Francia come anche della maggioranza degi altri dieci membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza. Il sostegnoa lla Serbia potrebbe venire dal potere di veto della Russia fino a quando si ritiene che la Cina si asterrà. Tuttavia molto dipende dalle attese e dalle richieste della Russia in merito alla posizione della Serbia. Nello specifico: che la Serbia si impegni a non entrare nella NATO, che continui a non applicare le sanzioni decise dall’Unione europea contro la Federazione Russa, che consenta alcuni nuovi investimenti russi, che in base al ruolo di presidente di turno dellìOSCE, sostenga Mosca nella ricerca di una soluzione alla crisi in Ucraina.

Secondo l’ex capo della diplomazia serba Vladislav Jovanovic, la proposta di Risoluzione, fortemente sfavorevole alla Serbia, è solo l’inizio di nuove pressioni sulla Serbia. “Il loro obiettivo è fare pressioni affinché Belgrado non ostacoli il riconoscimento di un seggio all’ONU per il Kosovo, di mettere le mani su Banja Luka e di indebolire i legami con la Russia. La Serbia ha bisogno di attivare i canali diplomatici per ottener euna revisione del testo, soprattutto nel passaggio che richiede di formulare una condanna per “ogni negazione del massacro di Srebrenica”.

 

 

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